Cosa significa essere cattolici oggi?
Riflessione di Richard McBrien tratta dall’articolo “Prima e dopo il Vaticano II” edito su "Priests & People" dell’Agosto – Settembre 1996
Il pericolo maggiore che deriva oggi da divisioni a volte piene di acredine all’interno della Chiesa Cattolica non riguarda la purezza della dottrina o la sua vita liturgica, ma minaccia l’integrità e il carattere sacramentale della stessa famiglia cattolica. Infatti il cattolicesimo è per sua stessa natura inclusivo, e non esclusivo. Si suppone che apra le porte, non che le sbatta in faccia alla gente, e certamente non in faccia ad altri membri della stessa famiglia…
(La chiesa cattolica) in quanto comunità, infine, è una famiglia basata su una condivisione di valori e di speranze, che raggiunge la sua manifestazione più profonda nell’eucaristia. Ma è una famiglia come tutte le famiglie, che può essere appesantita da conflitti, senso di alienazione, dolore, frustrazione, perfino a volte dalla sensazione che non ci siano vie d’uscita ai problemi.
Il pericolo maggiore che deriva oggi da divisioni a volte piene di acredine all’interno della Chiesa Cattolica non riguarda la purezza della dottrina o la sua vita liturgica, ma minaccia l’integrità e il carattere sacramentale della stessa famiglia cattolica. Il cattolicesimo è per sua stessa natura inclusivo, e non esclusivo. Si suppone che apra le porte, non che le sbatta in faccia alla gente, e certamente non in faccia ad altri membri della stessa famiglia.
Nella sua versione migliore, la religione riguarda le relazioni, non le regole. La religione ha a che fare con le nostre relazioni con Dio e tra di noi. La religione cristiana, il cattolicesimo in particolare, riguarda essa pure le relazioni, non l’osservanza di regole.
La gerarchia esiste non per controllare se noi osserviamo le regole, ma per incoraggiarci a mantenere relazioni sane e feconde tra di noi, con quelli che non appartengono alla famiglia, e attraverso tutte queste relazioni, con Dio.
Realizzare un cattolicesimo di questo tipo e di questa qualità rimane oggi la maggiore sfida pastorale per la Chiesa.
Rispetto a ciò, problemi come l’ordinazione delle donne, il celibato del clero, la contraccezione e il controllo della produzione teologica – che sembrano essere tra le più alte priorità del Vaticano – sono questioni che impallidiscono fino all’insignificanza.