Courage. Un’esperienza di chiesa che accoglie gli omosessuali ma a quale prezzo?
Articolo pubblicato sul sito del giornale cattolico avvenire.it il 6 maggio 2015
Persone omosessuali, il grande interrogativo. O, come hanno fatto osservare alcuni padri sinodali a margine dei lavori, uno dei temi più delicati su cui si misurerà il rinnovamento della pastorale. Inutile nascondere la realtà. Oggi le proposte per le persone con tendenza omosessuale sono sporadiche, isolate e, nella maggior parte dei casi, affidate all’iniziativa personale di parroci o educatori di buona volontà. Eppure il questionario diffuso dalla Segreteria generale del Sinodo, in vista dell’assemblea ordinaria del prossimo ottobre, affronta il tema in modo esplicito, con tre domande (n.40) che vanno diritte al cuore del problema: «Come la comunità cristiana rivolge la sua attenzione pastorale alle famiglie che hanno al loro interno persone con tendenza omosessuale? Evitando ogni ingiusta discriminazione, in che modo prendersi cura delle persone in tali situazioni alla luce del Vangelo? Come proporre loro le esigenze della volontà di Dio sulla loro situazione?».
Ne parliamo con Philip Bochanski, associate director di Courage International, tra le poche esperienze impegnate nella pastorale per le persone omosessuali, che rappresenta da oltre 30 anni un approdo affidabile, coerente con la dottrina della Chiesa.
.
Don Bochanski, che risposta darebbe alle domande del questionario?
Una risposta autentica alla situazione delle persone con tendenze omosessuali richiede formazione dell’intelletto e della coscienza. Courage cerca di fornire una chiara comprensione dell’antropologia cristiana, ovvero, come e perché l’essere umano è creato a immagine e somiglianza di Dio, e dell’insegnamento morale della Chiesa sulla sessualità e sulla virtù.
.
Il secondo e terzo punto raccomandano di evitare ogni “ingiusta discriminazione”, ma di proporre a queste persone “le esigenze della volontà di Dio sulla loro situazione”. Qual è l’attenzione più importante?
Courage cerca anche di formare discepoli del Signore Gesù, offrendo un’autentica cura pastorale a chi sperimenta un’attrazione per lo stesso sesso, alle loro famiglie e ai loro cari. Incoraggiando i nostri membri a frequentare i sacramenti dell’Eucaristia e della Confessione, cerchiamo di rafforzare la loro amicizia con Cristo. Con i nostri obiettivi di sostegno, amicizia e servizio, incoraggiamo i nostri membri e le loro famiglie a crescere nell’amore e nella comprensione reciproca, e a fare generosamente dono di se stessi nel servizio agli altri.
.
Da 35 anni l’apostolato Courage aiuta le persone che provano attrazione per lo stesso sesso a vivere gli insegnamenti della Chiesa. Come è cambiato in questi tre decenni il clima culturale che circonda le persone con difficoltà di identità sessuale?
Osserviamo con vivo piacere come Courage e Encourage si siano sviluppati in questi 35 anni. Dal primo incontro a New York nel settembre del 1980, il nostro apostolato è cresciuto fino a comprendere più di 125 gruppi in 15 paesi su 5 continenti.
.
L’attività dell’apostolato Courage viene ostacolata dall’attivismo gay? In quali Paesi succede più frequentemente?
Nei vari Paesi in cui l’omosessualità è legata a ciò che il Papa Francesco ha chiamato fazioni o “lobby”, gli attivisti gay a volte criticano i nostri sforzi per offrire formazione e cura pastorale, arrivando anche a dimostrare contro i nostri convegni. Siamo attenti a proteggere la riservatezza dei nostri membri, non rendiamo pubblici orario e luogo delle nostre riunioni. Spesso la critica che ci viene rivolta è frutto di un fraintendimento, tuttavia siamo contenti per l’opportunità di dialogo con gli altri che ci offre, nella speranza di risolvere i malintesi.
.
Come una persona omosessuale può arrivare a vivere serenamente il rapporto con il proprio orientamento sessuale, in armonia con l’insegnamento della Chiesa?
Quello di cui stiamo parlando è una comprensione integrata dello scopo della sessualità, del desiderio sessuale e dell’intimità, e della volontà di vivere secondo il disegno di Dio sulla sessualità. E per il fatto di essere sempre profondamente amati e accettati per come siamo. Si tratta, il più delle volte, di un difficile primo passo, in quanto le persone che sperimentano un’attrazione per lo stesso sesso si sentono spesso isolate ed emarginate, non solo dalla società o dalle loro famiglie, ma anche dalla Chiesa e da Dio stesso.
.
E il secondo passaggio?
Occorre la volontà di accettare la Parola di Dio come regola in base alla quale organizzare la propria vita e su cui costruire tutte le proprie relazioni. La verità è paradossale, ma anche emozionante: quanto più una persona affida la sua vita a Dio e alla sua volontà, tanto più diventa ciò per cui Dio l’ha creata. Più si affida, più diventa libera di perseguire la sua vera felicità. Una volta accettato il progetto di Dio e aver preso una libera decisione di conformarvi la propria vita, una persona ha bisogno di crescere nelle virtù della speranza e della perseveranza.
.
Cosa prevede la “ricetta” di Courage per aiutare le persone omosessuali che desiderano vivere pienamente la loro appartenenza alla Chiesa?
I primi membri di Courage definirono cinque obiettivi, che offrono i punti di riferimento per abbracciare serenamente, in una visione integrata, la virtù e per stabilire relazioni autentiche con gli altri. Il primo obiettivo è la castità, il percorso comincia dalla comprensione del significato e dello scopo della sessualità, e dalla volontà di rispettare il progetto di Dio. Ciò richiede un impegno di santità che è sia fisico (evitare atti omosessuali) che spirituale (custodire la mente e il cuore, pensieri e desideri).
.
Non si tratta di un impegno da poco…
Questo obiettivo della castità può essere raggiunto solo se ci si impegna anche a una vita di preghiera, fondata sui sacramenti, la Parola di Dio, e la direzione spirituale. Queste fonti di grazia incrementano la relazione personale con Dio e con la Chiesa, che offre il contesto per altri rapporti umani.
.
Con quali risultati?
I membri di Courage e Encourage condividono la propria esperienza di tentativi, a volte di battaglie, per vivere la castità e la preghiera. Coloro che sono più progrediti nel percorso aiutano chi ancora lotta, portando gli uni il peso degli altri, come Simone di Cirene aiuta Gesù a portare la sua croce. Questo sostegno reciproco si arricchisce di un’autentica fratellanza, che crea legami di amicizia sia all’interno che all’esterno del gruppo. Infine, i membri di Courage s’impegnano a servire la Chiesa e il prossimo, in particolare coloro che sono emarginati e isolati.
.
La vostra proposta spirituale può essere armonizzata con sedute di psicoterapia o di psicoanalisi?
L’autentico punto di incontro di spiritualità e psicologia per quanto riguarda l’attrazione per lo stesso sesso è in quella che potremmo chiamare “la terapia basata sulla castità”. Si tratta di qualcosa di molto differente da un tentativo di “riparare” o “aggiustare” una persona, come se si fosse alle prese con una malattia mentale. Chi ha un’intima comprensione di come gli esseri umani si relazionano, ha dimostrato come modalità abituali di reagire a sentimenti o situazioni particolari possano rendere una persona maggiormente soggetta alle tentazioni.
Alcuni ritengono che, oltre alla direzione spirituale e ai sacramenti, la possibilità di parlare delle loro esperienze e della loro condizione con qualcuno in grado di capire queste modalità di reagire, pensare e comportarsi – psicologi e terapeuti con un’adeguata formazione etica e professionale – possa offrire intuizioni che sono d’aiuto nell’impegno per essere casti.