Cristianesimo e omosessualità. Questione d’identità
Riflessioni del teologo Norbert Reck*, liberamente tradotte da Daniele A. Vitali
Si può parlare di tre specifiche identità: dell’identità omosessuale, dell’identità gay/lesbica e dell’identità cristiana. Ognuna di esse produce determinati effetti nel comportamento delle persone.
a) L’identità omosessuale
Trae le sue origini dal XIX secolo e si basa sull’idea che l’attrazione sessuale tra persone dello stesso sesso abbia una motivazione biologica o psicologica. L’ “omosessualità” non è dunque un peccato, ma qualcosa di intrinsecamente radicato nella persona. L’aspetto positivo è che l’ “omosessuale” non è colpevole delle sue pulsioni e non deve quindi giustificarsi per qualcosa che esiste in lui.
L’aspetto problematico di questa considerazione è che, nel momento in cui costruisco un’identità omosessuale, non sono più io a provare attrazione per persone del mio stesso sesso, ma è qualcosa in me (i miei geni, i miei ormoni, la mia predisposizione fisica) a portarmi verso persone del mio stesso sesso. Anche se non lo volessi, la mia predisposizione mi impone che sia così. Devo accettarlo – così come altre persone accettano, ad esempio, una malattia mortale. L’identità di ogni persona “omosessuale” è per così dire soggiogata alla sua natura; è, in tal senso, una identità tragica.
Il messaggio politico: “Non possiamo fare nulla contro le nostre pulsioni – dovete tollerarci”. ( Non sono mai state addotte prove scientifiche della presunta origine genetica, ormonale o psicologica dell’attrazione verso persone dello stesso sesso).
b) L’identità gay o lesbica
I gay e le lesbiche non si chiedono l’origine dei propri desideri. I loro desideri sono così e basta. Non sono qualcosa di estraneo o di imposto, bensì semplicemente ciò che desiderano. Non è un’imposizione, ma una loro libera scelta. L’aspetto positivo è che la costruzione di un’identità gay o lesbica passa per la costruzione di una propria identità, per la consapevolezza della propria persona. Non è altro che il diritto da parte di ogni persona di vivere secondo la propria inclinazione – a patto che questo non danneggi altre persone. Non bisogna vergognarsene. E se si desidera lottare contro il mancato rispetto dei propri diritti nella società, allora si può anche esserne fieri: “gay pride”.
L’aspetto problematico: costruire la propria identità esclusivamente sull’affermazione dei propri desideri sessuali rischia di limitare altri aspetti della propria personalità. L’identificazione con un gruppo di gay o lesbiche può inoltre limitare la costruzione di una propria identità individuale.
Il messaggio politico: “Noi vogliamo quello che vogliamo – e voi dovete accettarlo!”
c) L’identità cristiana
L’identità cristiana, in realtà, è una non-identità. In questo mondo, i cristiani “non si sentono mai a casa” (Heinrich Böll); non si identificano con se stessi o con un gruppo di persone, bensì con Gesù Cristo, che insegna a “dare la vita per i propri amici” (Gv 15,13). Nessuno però potrà mai dire che un cristiano è identico a Cristo. Cristo è sempre più grande di noi; chi dunque si identifica con Cristo vuole crescere oltre le sue possibilità, vuole trascendere la propria persona. Così dice Paolo: “non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20).
I cristiani sono certi di due cose:
1) che Dio li ama per quello che sono e 2) che Dio confida in loro molto più di quanto possano fare essi stessi. Seguendo Cristo, essi possono lasciare le loro piccole identità umane dietro di sé e diventare, come Cristo, vero amore. Le persone che si orientano verso persone del loro stesso sesso non si nasconderanno, in quanto cristiani, dietro all’innocenza di una predisposizione biologica, ma ammetteranno davanti a Dio che il loro orientamento è determinato dall’amore.
Il messaggio politico: “Per combattere l’ingiustizia e l’odio, bisogna trasformare ogni rapporto umano in amore”.
* Norbert Reck è redattore responsabile dell’edizione tedesca della rivista Concilium, insegna teologia e filosofia presso la Katholischen Stiftungs-fachhochschule di Monaco. È autore radiofonico e referente per le attività educative di carattere religioso di alcune testate. Il 4 ottobre 2008 ha presentato a Milano il numero di Concilium su “Le omosessualità”. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni teologiche tra cui: Abenteuer Gott. Den christlichen Glauben neu denken (Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 2003); Im Angesicht der Zeugen. Eine Theologie nach Auschwitz (Matthias Grünewald Verlag, 2002); Von Gott reden im Land der Täter. Theologische Stimmen der dritten Generation seit der Shoah (Wissenschaftliche Buchgesellschaft, 2001). Il suo sito web è norbertreck.de
I volontari del progetto gionata lo ringraziano per aver concesso questo suo contributo inedito.
Testo originale: Identitätsfragen (file pdf)