Noi cristiani LGBT e lo sguardo d’amore di Gesù
Testimonianza di Felice del gruppo Giovani Cristiani LGBT su “Venite e Vedrete!“, il pellegrinaggio verso Assisi dei cristiani LGBT e i loro amici (7-21 Luglio 2019)
“Felice” gli occhi profondi di Monica incrociano dolcemente i miei.
“Dimmi Mo” sussurro accarezzandole il braccio.
“Sono un po’ emozionata, abbracciami“.
Ci abbracciamo stretti. Il silenzio carico di attesa dell’assemblea pronta a pronunciare il credo, subito dopo l’omelia, ci avvolge e ci coccola.
La Porziuncola è proprio lì, davanti a noi, piccola e solida. Meravigliosa.
Monica, continuando a stringermi fortissimo, accosta dolcemente il viso al mio petto e piange.
Mi sciolgo anche io. E rimaniamo lì, in un contrasto potente di sensazioni, con la gioia nel cuore e le lacrime che rigano il volto.
Il silenzio dura ancora qualche attimo eterno, per lasciare presto spazio al coro scoordinato di voci dei fedeli.
Intanto Monica solleva giusto di qualche centimetro la guancia dalla mia maglietta ormai umida e mi osserva ancora.
“Tu sei lo Spirito Felice, lo sai?” sentenzia con decisione. Me l’aveva detto più volte durante il cammino in quelle due settimane. Non le avevo dato peso: pensavo “originale come gioco” o “che fantasia ha questa dolce ragazza”.
Monica infatti da giorni aveva progettato, con tenacia e dovizia di particolari, di mettere in scena un teatrino in cui tutti noi pellegrini avremmo impersonificato un protagonista della vita di Gesù.
Ma lì davanti la Porziuncola, dopo molti passi e altrettante emozioni, le sue parole si coloravano di tutta un’altra profetica profondità.
E sì, aveva ragione: mi sentivo riempito di Spirito Santo. Vibravo di gioia, pace, dolcezza, speranza, amore. Quei doni che sperimento quando finalmente allento le pretese sulla vita e mi lascio stupire dalla meraviglia della realtà, tanto più bella dei miei piccoli progetti.
Ed è allora che avverto nitidamente una gratitudine immensa per la vita, la mia vita, proprio così com’è.
E realizzo che Monica ci ha sempre guardati più in profondità: noi, quella truppa un po’ comica e maldestra di cristiani, giovani e meno giovani, provenienti da tante parti diverse d’Italia e del mondo, omosessuali e non, siamo i personaggi della vita di Gesù.
Noi siamo gli amici di Gesù del presente, del qui ed ora. Perchè il Signore ama seguire ciascuno di noi, camminarci accanto ogni giorno, starci vicino lungo il pellegrinaggio della nostra vita, rallentare il passo per essere nostra guida.
E per Gesù nessuno di noi è un compagno di viaggio indegno.
Lui ci ama.
Con il dorso della mano asciugo le ultime sottili lacrime che si sono arrestate a metà del volto di Monica, ormai sbocciato in un sorriso purissimo.
I miei occhi si fermano nei suoi e lo riconosco.
E’ Gesù che mi guarda, mi sorride, mi rassicura. Gesù mi ama con i tuoi occhi.