Cristiano e gay, l’impenetrabile dualismo
Riflessioni di Glenn Garner pubblicate sull’Huffington Post (Stati Uniti) il 18 agosto 2014, liberamente tradotte da Diana
Mia sorella una volta mi disse che, nella mia ricerca di una chiesa, avrei dovuto trovarne una che mi obbligasse ad uscire fuori dalla mia zona di comfort. Per essere onesti, non mi sono mai sentito a mio agio in una chiesa. Quando ero più giovane non mi sentivo a mio agio per varie ragioni: star seduto sui banchi di legno mi faceva sentire paralizzato dalla vita in giù. Non riuscivo nemmeno a capire su chi dovevo fare colpo nei miei abiti più belli, ma costrittivi, della domenica. Sebbene fosse il weekend, mi sentivo sperduto nell’ascoltare il sermone del pastore che perforava il vasto silenzio. Non mi ricordo l’ultima volta in cui sono stato in chiesa. Oggi mi sembra estranea come la Russia. Non so se aspettarmi un caldo benvenuto o un rifiuto. Considerando il cammino percorso dall’intolleranza religiosa, scommetto che la mia entrata in chiesa sarebbe uno degli scenari migliori.
Alcuni trovano impenetrabile il dualismo di essere cristiano e gay. Non mi interessa dibattere sulla questione se l’omosessualità sia un peccato o addirittura una scelta, ma presumo che tali problemi scoraggino la maggior parte della comunità cristiana dal praticare l’accoglienza che predica. Recentemente ho conosciuto Todd Allen, un membro molto interessante della comunità LGBTQ di Jackson, Mississippi. Più di dieci anni fa è finalmente giunto ad un compromesso con la sua omosessualità, perché lui era marito, padre e pastore battista e la sua realizzazione personale è stato un affare molto complicato. Divorziò dalla moglie e la chiesa battista divorziò da lui. “Ho passato gli ultimi undici anni cercando di trovare me stesso e il senso della mia vocazione” mi ha detto. La sua voce contiene una saggezza piena di fiducia che mi ricorda i sermoni del pastore nelle mie domeniche mattina da bambino.
Ma fu una mancanza di saggezza che portò Allen in origine ad abbracciare il cristianesimo. Da adolescente incominciò a porsi domande sulla sua sessualità e a considerare il cristianesimo come una cura per una malattia mortale. La società gli faceva credere che essere gay fosse una vergogna: “Pensavo che fosse sbagliato e peccaminoso. Così, a 15 anni, vissi una conversione radicale al Cristianesimo”.
Come cristiano gay ho affrontato delle vere discriminazioni solo per una di queste identità. Un suggerimento: non è l’essere cristiani. Quando dico di essere cristiano non vengo assalito da una serie di domande e osservazioni offensive. Non mi sono mai sentito minacciato o in pericolo pregando o praticando la mia fede. Il cristianesimo non è un’identità oppressa. Non fraintendetemi: il giudizio può venire da entrambe le comunità. Quando il cristianesimo viene usato per giustificare odio e discriminazione, è facile rimanere confusi sul perché un membro della comunità LGBTQ dovrebbe rimanere cristiano. Ho alcuni amici che hanno abbracciato l’ateismo proprio per questa confusione e mentirei se affermassi di non averlo pensato anch’io. Ma il Mississippi è un luogo in cui coloro che hanno affrontato queste avversità continuano ad avere speranza e rimaner saldi nelle loro credenze.
Da quando ha riscoperto se stesso, Allen non ha bisogno di intermediari per sentirsi unito a Dio. Si trova a suo agio quando la sua sessualità e le sue credenze religiose vengono entrambe accettate. Grazie a una congregazione della Chiesa Unita di Cristo (UCC) ha trovato la consolazione di cui aveva bisogno: “Sono in una congregazione abbastanza forte di persone lesbiche, gay e transgender”.
Le aziende locali e gli individui si sono buttati a capofitto nel movimento per la parità dei diritti, una cosa inevitabile nel Mississippi. Sebbene non sia una tendenza così popolare, penso che le Chiese faranno la scelta corretta e seguiranno la giusta direzione. Non sono un esperto di affari esteri, ma una volta ho sentito che credere che la Chiesa Battista di Westboro [movimento fondamentalista che organizza manifestazioni anti-gay in tutti gli Stati Uniti, n.d.r.] rappresenti tutto il mondo cristiano è come credere che i talebani rappresentino tutto l’Islam. Questo è il motivo per cui concedo il beneficio del dubbio ai cristiani e al cristianesimo.
Testo originale: The Duality of Being a Gay Christian