“Da come amerete vi riconosceranno”. Il grido della veglia di Roma
Riflessioni di Sergio dell’Associazione Fondo Samaria
A Roma, al termine della veglia per le vittime dell’omofobia, ho potuto osservare il gesto concreto di solidarietà delle persone intervenute, verso i ragazzi della Tunisia che lottano per la depenalizzazione dell’omosessualità nel loro paese, contro ogni forma di abuso. Non mi aspettavo tanta generosità. La cifra raccolta è andata aldilà di ogni mia aspettativa. Sento di dover ringraziare ognuno di loro per la generosità, come rappresentante del fondo Samaria di cui faccio parte e soprattutto da parte di chi porta avanti la lotta tunisina. (…)
La veglia romana ha avuto le sue unicità che mi tornano in mente. La chiesa cattolica di San Fulgenzio e la sua comunità parrocchiale, che ci accolgono per la funzione, ha mostrato il suo impegno concreto (…). Poi la funzione, i canti, le testimonianze e le preghiere (…).
Le parole di don Paolo Salvini ci hanno accompagnato nella lettura del Vangelo di Giovanni: «…da questo vi riconosceranno, da come vi amerete». Abbiamo potuto sentirci accolti dal suo approfondimento e dalla sua cordialità; vedere quelle parole incarnate tra i banchi della chiesa; apprezzare lo sforzo di esserci in un giorno feriale per testimoniare (…).
E poi ancora: ragazze e ragazzi che mostravano il loro amore di coppia sotto lo sguardo amorevole di Cristo; un Crocifisso semplice fatto con le mollette dai bambini della parrocchia, inchiodato ad una Croce con i colori dalla bandiera Rainbow; un dono essenziale e silenzioso di quella comunità, mentre fuori della chiesa sembrava arrivare l’eco del rumore di chi cerca un bersaglio per il loro malessere.
Infine le mie parole in conclusione della veglia. (…) In questo posso dire che è stato solo un gesto di amore che ho condiviso con altrettanti gesti di amore, per poi tornare a dire come Lui mi ha insegnato: “Sono un servo inutile. Ho fatto quello che dovevo fare” .