Da cristiani testimoniamo la sacralità dell’amore contro l’intolleranza dell’omofobia?
Lettera inviata al direttore di Avvenire da don Maurizio Mattarelli* e dalla psicologa Laura Ricci*, conduttori del gruppo bolognese “COPPIA E INCOLLA” per coppie omosessuali cristiane, e pubblicata su Avvenire il 17 giugno 2020, pag.2
Una coppia di persone omosessuali che si amano, che vivono insieme, che condividono anche la stessa fede, come vanno considerate dalla società e dalla Chiesa? Lo Stato italiano oggi le riconosce come coppie di fatto.
E la Chiesa? Le ignora? Le condanna? E se le condanna, perché? Perché si amano? Perché vivono insieme? Perché si amano anche con il corpo?
Come cittadini non possiamo ignorare queste persone e questi legami, e come cristiani non possiamo trascurare questi nostri fratelli e sorelle nella fede. E allora li “accogliamo”, (e loro accolgono noi) come persone e come coppie, ed entriamo in relazione riconoscendo e gioendo della loro presenza.
Da diversi anni, infatti, seguiamo un gruppo di persone omosessuali cristiane che si ritrovano mensilmente per crescere nell’ascolto del Vangelo e nella condivisione della vita (Gruppo In Cammino). (vedi: Articolo Adista Segni Nuovi, n°13 del 4 aprile 2020, pp.10-11)
Da più di un anno accompagniamo più direttamente alcuni di loro, che vivono in coppia, per crescere nella loro relazione, anche alla luce della fede (gruppo Coppia e Incolla).
Una di queste coppie, a dicembre, si unirà civilmente: in un “corso per fidanzati” delle nostre parrocchie dubitiamo potessero essere accolte…
Crediamo che questi gruppi che accompagnamo non avrebbero bisogno di esistere se la nostra società non dividesse gli individui in categorie. Riteniamo che l’educazione e la prevenzione debbano sostenere ogni persona a stare nella relazione con l’Altro in maniera intera e integrata.
Conduciamo questi due gruppi, così come ne conduciamo altri, testimoniando la sacralità dell’Amore, poiché ogni persona (e non ogni LGBT!) possa imparare a:
- voler bene con lealtà, onore e rispetto;
- desiderare di illuminare la propria e l’altrui vita, e non a far pagare agli altri le proprie ombre;
- essere gentili, delicati e a ricercare l’armonia personale, di coppia e sociale.
Siamo convinti che questa sia la vera tutela contro maltrattamenti, violenze, soprusi e aggressioni, e voi?
* “Coppia e incolla” è un gruppo di sette coppie omosessuali adulte che, dall’anno scorso, si ritrovano mensilmente presso la parrocchia di San Bartolomeo della Beverara a Bologna. E’ guidato da una coppia eterosessuale composta da don Maurizio Mattarelli (prete, padre, parroco e Assistente Gruppo Separati, Divorziati e Risposati della Diocesi di Bologna) e da Laura Ricci (moglie, mamma, psicologa, presidente dell’Associazione Doceat e docente alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna). Una coppia di conduttori “strana” per un gruppo di coppie guardate dall’esterno, come altrettanto “strane”.