Da Loreto a Illice per essere Chiesa con le persone LGBT e i loro genitori
Riflessioni di Mara Grassi, vice presidente de La Tenda di Gionata
Giorni di fraternità e grazia sono stati per me e Agostino il 5, il 6 e il 7 agosto 2022. Con alcuni amici del Direttivo della Tenda di Gionata abbiamo avuto l’opportunità di essere a Loreto per unirci ai giovani e adulti lgbt al termine del loro pellegrinaggio LGBT a piedi, iniziato ad Assisi una settimana prima.
Stavamo pregando in basilica a Loreto quando li abbiamo visti uscire dalla Santa Casa. Erano raggianti e non solo per il sudore di cui erano imperlati, stanchissimi, ma con occhi che esprimevano tutta la gioia di aver raggiunto la meta e soprattutto di aver compiuto il cammino insieme.
“Maria si mise in viaggio, in fretta, verso la montagna” (Lc 1, 39), lo abbiamo meditato nella festa dell’Assunta appena passata. Il viaggio è sempre figura di ricerca interiore, di un cammino verso un mondo nuovo sulle tracce di Dio e sulle speranze del cuore. Ma è un viaggio verso gli altri, Lei creatura di comunione, luogo di incontri.
Questa mi sembra sia stata l’esperienza del pellegrinaggio LGBT. L’ho colto dalle condivisioni fatte durante l’Eucarestia. Come Maria hanno cantato il loro Magnificat, cercando nel loro cuore le più belle parole per dire l’amore di Dio di cui avevano fatto esperienza.
Una ragazza ha ripreso la frase scolpita all’ interno della Casa “Hic, Verbum caro factum est”. Hic, qui, si è fatto carne il Verbo. Qui nel nostro cuore, nelle nostre vite, così come siamo.
Come nella carne di Maria, nel suo grembo, Dio accade, così vuole accadere nella storia di ciascuno, nella nostra carne, sulle strade che noi percorriamo. E penso che tutti e tutte abbiano portato a casa la gioia e la luce che traspariva dai loro occhi per farne dono a chi ancora non riesce a vedere nel proprio orientamento o nella propria identità un dono di Dio.
Mi è venuto spontaneo benedirli/e nel mio cuore, una benedizione consolante per le solitudini e le sofferenze patite e una benedizione di speranza per una fecondità di bene. E ho ringraziato il Signore perché anche con il piccolo contributo della Tenda di Gionata sono possibili questi momenti di grazia.
L’associazione la Tenda di Gionata è nata perché un prete, prima di morire, ha chiamato una sua amica e le ha detto: “Cerca i volontari del portale Gionata. Devono fare un’associazione, sono bravi, faranno del bene a tanti”.
Questo ci ha raccontato Francesca la curatrice testamentaria di don David Esposito che abbiamo incontrato a Illice (Marche) insieme ad altri amici e parrocchiani del don.
Con loro siamo stati sulla sua tomba, abbiamo celebrato nella sua chiesa e soprattutto abbiamo condiviso la cena e il pranzo della domenica in cui ci hanno parlato di lui. Abbiamo così conosciuto un pochino questo prete di montagna che amava la buona tavola, non nascondeva i suoi difetti e forse non era amato da tutti perché era molto franco e schietto nel parlare.
Non aveva più parenti e quindi alcuni suoi parrocchiani lo hanno seguito e assistito fino alla fine, come uno di famiglia. Aveva ottime capacità manuali e in chiesa abbiamo potuto ammirare le casule che lui stesso aveva ricamato.
Ho avuto la sensazione che fosse una persona non comune, particolare, come forse mi immagino i profeti e forse solo uno così, un po’ fuori dagli schemi, poteva pensare a un’ associazione come la nostra. Fa riflettere che ci abbia inserito nel suo testamento.
Penso che nei momenti di sofferenza e soprattutto quando ti rendi conto di essere alla fine, tutte le cose superflue cadano e rimangano solo quelle che ritieni veramente importanti.
La creazione della Tenda è stato il messaggio che come prete ha lasciato alla sua Chiesa. Essere una Tenda che non discrimini nessuno in base al proprio orientamento sessuale o alla propria identità di genere, ma che sia casa per tutti.
È questo che, soprattutto in questo tempo di Sinodo, noi, su suo mandato, chiediamo alla Chiesa, avere il coraggio di accogliere i segni dei tempi. E tra questi segni non possono più stare nascosti i suoi figli lgbt.