Da un Forum all’altro. Appunti dal Forum Europeo dei Cristiani LGBT 2018
Testimonianza di Carmine Taddeo
La prima volta che ho messo piede in un posto in cui non serviva nascondere il fatto che fossi gay, ho avuto la sensazione di aver raggiunto un traguardo e di essere al posto giusto al momento giusto. Tuttavia sentivo dentro di me anche uno strano sentimento di disagio, dovuto principalmente al fatto che io non mi ero mai trovato in un posto in cui non serviva che mi mascherarsi e che essere gay era davvero okay.
Altra annosa questione che nel mio coming out ho dovuto affrontare è stata invece la mia relazione con Dio. Paradossalmente ho fatto prima ad aprirmi agli altri; riconnettermi, invece, al Mistero di Dio è stato un lavoro estremamente più duro, ma che inizia finalmente a portare i propri frutti.
Un check-point notevole, in questo senso, è indubbiamente l’aver preso parte al Forum Europeo dei cristiani LGBT. Lì ti si chiedeva di testimoniare con la tua vita non solo che essere gay è una realtà diffusa, ma che un gay può credere in Dio e che in generale si esige il rispetto ed il dialogo.
Tanti giovani ed adulti LGBT si sono quindi radunati presso la casa dei Padri Somaschi ad Albano Laziale dove, con vari workshop ed eventi, ho toccato con mano una religione che si fa arcobaleno e che accoglie. Personalmente ho preso parte, intervenendo attivamente, al workshop sul sinodo dei giovani che in ottobre si svolgerà a Roma. In particolare si è lavorato sulla prospettiva della possibilità di progettare una missione che coinvolgesse le persone LGBT e si è concluso con l’impegno personale di essere pescatori di uomini per quelle persone che percepiamo essere in difficoltà e verso cui sentiamo il fraterno dovere di aiutarle e di farle sentire accolte, quando magari questo non è accaduto.
È stato incredibilmente entusiasmante partecipare poi al concerto del Raimbow Choir, Che ha scaldato gli animi e ci ha fatto cantare ed è stato altrettanto profondo e significativo prendere parte alla preghiera organizzata dai giovani attorno al fuoco. Vedere quel falò vivo che ardeva sui nostri volti mentre ognuno di noi, da tanti paesi diversi là riuniti chiedeva semplicemente di essere riconosciuto nella sua integralità come persona umana, mi ha fatto sentire non più solo un ragazzo gay in Italia. Ma ho sentito di far parte di una ampia comunità.
Ed in quanto tale, è stato bello svolgere il compito di votare durante l’assemblea interna all’organizzazione, perché mi sono sentito ancora una volta testimone di un progetto di appartenenza ad un’unica comunità di persone omosessuali ed insieme credenti.
L’evento si è concluso con la conferenza che ha posto i riflettori sui giovani e su quanto hanno riflettuto circa il loro rapporto con la Chiesa, mettendo in luce uno ed un solo grande desiderio: noi ci sentiamo parte integrante della Chiesa e con lei vogliamo aprire un dialogo che illumini e guidi anche i nostri passi, come anche ha osservato padre James Martin nel video intervento che ha inviato per il forum.
La prossima tappa per me sarà il Forum dei Cristiani LGBT italiani, dove spero di vivere con altrettanto entusiasmo un momento di vita cristiana con altre persone LGBT, sentendomi sempre stretto nell’abbraccio di Dio.