Dal contratto nuziale al matrimonio gay. Come cambia il matrimonio insieme alle persone
Articolo di Stephanie Coontz* tratte dall’Hartford Courant (Stati Uniti), 18 Marzo 2007, liberamente tradotto da Giacomo Tessaro
… Le pretese storiche a proposito del matrimonio possono essere dimostrate vere o false, e tre pretese storiche fatte dagli oppositori del matrimonio tra persone dello stesso sesso nel Connecticut (Stati Uniti) si possono dimostrare non vere.
Prima, la pretesa che la definizione di matrimonio come l’unione di un uomo e una donna risalga a migliaia di anni fa. Seconda, che la tradizione Giudaico-Cristiana abbia sempre visto il matrimonio come una relazione sacra che deve essere difesa sopra tutte le altre. Terza, che il matrimonio abbia resistito migliaia di anni senza cambiamenti.
La forma di matrimonio più comunemente approvata nel passato ( e quella citata più spesso nei primi cinque libri del Nuovo Testamento ) era la poligamia – un uomo, molte donne. Alcune società approvavano anche la poliandria – una donna sposata a più uomini.
In Cina e in alcune parti del Sudan, quando due famiglie desideravano contrarre un’alleanza ma non avevano una figlia o un figlio adatti e ancora vivi, i matrimoni venivano spesso combinati tra un bambino e il fantasma dell’altro. Almeno una società, i Na della Cina, è esistita migliaia di anni senza matrimonio.
La tradizione Giudaico-Cristiana non parla con una voce sul matrimonio. Poligamia, divorzio e concubinato fanno tutti parte della tradizione Veterotestamentaria.
Gesù ruppe con le vecchie tradizioni religiose proibendo il divorzio per gli uomini oltre che per le donne.
Ma facendo questo sfidò anche il diritto tradizionale di un uomo di prendere una seconda moglie se la prima era sterile. Da allora, la validità di un matrimonio nella tradizione occidentale non è dipesa dalla capacità di procreare.
Nonostante il rifiuto del divorzio da parte di Gesù, il Cristianesimo non ha santificato il matrimonio ( non è stato stabilito come sacramento fino al 1215 ).
In effetti, egli ha sollecitato i suoi seguaci a restare celibi o lasciare le proprie famiglie per andare a diffondere la parola Cristiana.
La sua definizione di famiglia non era basata su legami biologici o legali ma sulla comunità dei credenti.
Quando stava morendo sulla croce non chiese a un discepolo di aiutare sua madre. Piuttosto prese un discepolo e disse a sua madre “Cara donna, ecco tuo figlio“. E al discepolo disse “Ecco tua madre”.
Anche la pretesa che il matrimonio sia esistito immutato per migliaia di anni è falsa.
Duecento anni fa, la generazione che produsse l’Illuminismo e la Rivoluzione Americana capovolse migliaia di anni di tradizione, affermando che la generazione più anziana deve permettere ai giovani di scegliere il compagno o la compagna sulla base dell’amore piuttosto che favorire le ambizioni economiche e politiche dei genitori.
Ancora più radicale e più recente è stata l’innovazione che consiste nel dare a mogli e mariti uguali diritti nel matrimonio.
Fino alla fine del diciannovesimo secolo il marito deteneva legalmente tutte le proprietà e i guadagni della moglie e poteva fare tutto ciò che desiderava con essi.
Aveva il diritto di “correggere” fisicamente la moglie e addirittura di imprigionarla in casa se disobbediva.
Quando le corti di giustizia cominciarono a considerare le mogli come entità legali separate con propri diritti individuali i difensori del matrimonio “tradizionale” predissero che un cambiamento sociale così radicale avrebbe “distrutto la tranquillità domestica” e sovvertito “l’ordine della società”.
Si può essere a favore o contro la legalizzazione del matrimonio omosessuale, ma bisogna capire che sono state le coppie eterosessuali che hanno rivoltato il matrimonio negli ultimi duecento anni. Sono stati gli eterosessuali ad abrogare le vecchie leggi che istituivano la subordinazione delle mogli ai mariti e che proibivano il divorzio.
Fu una causa che riguardava una coppia eterosessuale del Connecticut che portò la Corte Suprema ad annullare le leggi che proibivano la vendita di contraccettivi, dando così ai coniugi il diritto di decidere di non avere figli.
…Una volta che il matrimonio viene visto come un’istituzione che lega due individui, basata sull’affetto reciproco e sull’uguaglianza, al di là di ruoli di genere rigidamente definiti e dell’abilità di procreare, non sorprende che gay e lesbiche dicano “Questo ora si applica anche alle nostre relazioni, allora perché non possiamo sposarci?”.
Se questi cambiamenti non vi piacciono, prendetevela con i vostri nonni, non con le coppie gay e lesbiche che cercano di entrare in questo nuovo modello di matrimonio.
* Stephanie Coontz insegna storia all’Evergreen State College di Olympia nello Stato di Washington (Stati Uniti).
Testo originale: The Changing Face of “Traditional Marriage