Dal Liceo Tasso lotta all’omofobia. Roma vista con gli occhi di Timothy Kurek
Articolo di Simone Ramacci dell’8 maggio 2013 pubblicato su paesesera.it
Discriminazioni e aggressioni. Sono le ragioni per cui, troppo spesso, l’omosessualità finisce nelle pagine di cronaca romana. Così Laura Cardinale e Simone Ramacci hanno organizzato due conferenze (il 3 e il 4 maggio) sull’omofobia per Tassocrazia – La Voce del Tasso, giornale degli studenti del liceo Tasso di via Sicilia, di cui sono direttore e vicedirettore. Timothy Kurek, l’ospite principale, è uno scrittore americano che ha raccontato nel libro The Cross in the Closet l’anno in cui si è finto gay per sfidare quei pregiudizi e quell’indottrinamento proprio della realtà in cui era cresciuto, le chiese evangeliche della cosiddetta “cintura della Bibbia”, una regione nel sud degli Stati Uniti caratterizzata da chiese molto conservatrici.
Grazie a una raccolta fondi online e porta a porta, sia all’interno del liceo che fuori, è stato possibile far venire Timothy Kurek come relatore senza alcuna spesa per la scuola. Per la prima volta in Italia e in Europa, l’autore si è detto entusiasta sia dell’accoglienza ricevuta che dell’interesse dimostrato dal pubblico di entrambe le conferenze.
Perché fingersi omosessuali per un anno? “Mi era stato sempre insegnato a usare la mia Bibbia come un’arma, ma non mi era mai capitato che quell’arma fosse puntata su di me. L’unico modo per evidenziare e mettere in dubbio ciò che mi era stato insegnato era fare coming out con i miei amici, con la famiglia e con la chiesa”.
È la prima volta che vieni a Roma? Qual è stata la tua prima impressione? Sì, è la mia prima volta a Roma ed è un’esperienza incredibile. La mia prima impressione è stata che i romani vivano in un museo, e che siano veramente fortunati a vivere in una parte d’Italia così bella e ricca di cultura e storia”.
Cosa ti è piaciuto, finora, di più di questa città? “Il Colosseo, ma non per le stesse ragioni della maggior parte dei turisti. Amo il Colosseo perché rappresenta il livello più alto sia del coraggio sia della stupidità dell’umanità. Perché dovremmo ucciderci l’un l’altro per divertimento non riesco a capirlo, ma il coraggio di questi gladiatori nell’affrontare la morte mi ispira a vivere ancora più coraggiosamente”.
Se potessi portare via con te qualcosa (un edificio, un sapore…) cosa porteresti? “Mi porterei via il Vittoriano e Fontana di Trevi, due delle cose più belle che abbia mai visto”.
A Roma gli omosessuali sono spesso vittime di aggressione, succede anche nelle città più conservatrici degli USA? “Succede ovunque. L’ignoranza e l’odio non sono caratteristici di un particolare stato o regione. Esistono nei cuori di quanti sono stati spesso feriti a loro volta”.
L’Italia non ha mai condannato l’omosessualità, eppure ancora non esistono leggi sulla convivenza o le aggressioni omofobe. Com’è stato possibile che, invece, alcuni stati americani passassero dal reato di sodomia ai matrimoni omosessuali? “Ci sono leggi ignoranti in tutto il mondo, e i paesi ignoranti non permettono il matrimonio omosessuale. Siamo tutti colpevoli della discriminazione dell’altro”.
*Simone Ramacci è co-organizzatore delle conferenze Diverso da chi? e L’amerai come te stesso