Dal mio coming out al cammino col Progetto Gionata
Riflessioni di Carlotta Galbo
Ciao a tutti!. Mi chiamo Deborah Carlotta Galbo, sono una Cyber Security Manager e i miei studi più recenti sono stati volti alla criminalità del mondo moderno nel quale stiamo vivendo: truffe online, cyberstalking, cyberbullismo, pedopornografia e furti d’identità, e anche i miti da sfatare nei confronti del terrorismo e di ciò che concerne lo Jihādismo.
Nel 2014 ho scritto due tesi, “Lo stalking e la violenza sulle donne” e “Omofobia: Breve percorso storico ed etimologico”, come progetti conclusivi di due corsi rispettivamente in Analisi Criminale e Analisi Crimini Violenti presso l’Associazione Italiana Psicologia Criminologia. Ho avuto anche un’esperienza quinquennale nel campo dei Diritti Umani durante gli anni del liceo linguistico in qualità di attivista presso Amnesty International della sede di Palermo e ho anche ricoperto il ruolo di Responsabile Azione Donne America del Nord, in particolare per ciò che riguardava le condizioni delle donne nelle carceri americane.
Di quel periodo conservo un eccellente ricordo e non dimenticherò mai quando nel lontano 1997 il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, donò la cittadinanza onoraria a Joseph O’ Dell, condannato a morte e giustiziato. In occasione della sepoltura a Palermo, gesto che dimostra grandissime sensibilità e umanità, ebbi occasione di conoscere suor Helen Prejean, l’ispiratrice del film “Dead Man Walking”, e scrissi un articolo pubblicato sul Giornale di Sicilia contro la pena di morte. Ricordo ancora l’emozione provata quando ho ricevuto in classe la lettera del Dott. Leoluca Orlando in risposta al mio articolo, che non solo dimostrava che anche il primo cittadino avesse letto le mie parole, ma che avessi anche il suo appoggio per la battaglia contro la pena di morte.
Più recentemente sono stata impegnata in un’attività nelle scuole contro il bullismo ed ogni forma di discriminazione, perché continuano ad essere sempre presenti la mia passione e dedizione per queste tematiche che dovrebbero essere care a tutti.
Perché ho accettato di far parte del Progetto Gionata?
La risposta più banale è perché sono Valdese e Lesbica dichiarata, visto che non trovo il motivo per cui vergognarmene. Sposo pienamente i principi ispiratori del Progetto Gionata quali accoglienza, formazione ed informazione. Non sempre questi principi, purtroppo, vengono accolti dalle comunità cristiane e soprattutto spesso vengono a mancare nella vita di tutti i giorni. E vorrei trattare l’applicazione di questi principi parlando della mia storia e del mio coming-out, la mia dichiarazione alla mia famiglia in quanto Lesbica.
Ho vissuto i miei primi 30 anni circa a Palermo, la mia città natale, una città dove fino al giorno antecedente il primo Gay Pride (19 giugno del 2010) noi gay venivamo additati in maniera spregiativa “Arruso”. Da quel giorno, finalmente, la mia città si è aperta all’accoglienza e al rispetto di tutti, mondo LGBT compreso.
Il mio “venir fuori” (in questo la lingua inglese rende più chiaro il mio percorso prima accettazione con me stessa) è avvenuto al quarto anno del liceo, anche grazie all’aiuto della mia amica e compagna di classe, Nadia Iemmola, che pur di mettermi a mio agio finse di aver avuto una storia bisex in modo da farmi comprendere la normalità della mia omosessualità. E di questo gliene sarò sempre grata.
Decisi, quindi, di conoscere qualcuno “come me” andando all’Arcigay di Palermo dove conobbi il mio amico Salvo e le mie amiche Anna e Mariella, che rappresentavano, pur nella loro giovane età, la coppia storica.
Che bei ricordi!!!
A partire da quel periodo mia madre mi vide sempre più spesso, o quasi unicamente, frequentare gente “strana”… D’altronde Salvo, con la sua gestualità, non nascondeva la sua “gaiezza” (e perché avrebbe dovuto farlo?), per non parlare di Vittorio, che ai tempi era un fan di Tina, non di Tina Lagostena Bassi, ma di Tina Cipollari, che amava imitare. Che mito!
Gli anni dell’Università sono stati davvero ricchi e stu-pen-di grazie alle serate passate con loro, e non lo dimenticherò mai. Come non dimenticherò mai il mio primo bacio dato ad una ragazza la sera di Capodanno, ad una festa a cui mi aveva trascinato il mio amico Salvo, alla famosa altalena (famosa perché il mio caro amico si divertì a battezzarmi come lesbica raccontandolo tutto ai nostri amici…: “Sapete, Carlotta ha baciato una tipa…” tra una risata e l’altra…). Quel bacio fu per me la mia rinascita, perché l’emozione che provai fu indimenticabile.
Qualche mese dopo conobbi Lucia, la mia prima storia importante. È stata una storia particolare, perché vi era la lieve differenza di età di circa 20 anni, ma lei aveva il fascino della “bastarda”, della “dura”… Lei è stata la mia prima “volta”… Una prima “volta” inaspettatamente bella e stupenda! In tutto questo, mia madre vedeva che regolarmente frequentavo questa donna molto “maschia”, così mi armai di coraggio e decisi di affrontare il mio coming-out anche con lei, anche se forse col senno del poi glielo avrei detto diversamente.
Immaginatevi la scena: lei stava lavando per terra armata di scopa, tutto d’un tratto mi fece una domanda, anzi LA domanda: “Ma ti piacciono le ragazze?”. Io vedendo che era armata e con il tono della voce ambiguo, pensai dentro di me: “Carlotta, coraggio, il giorno è arrivato!”, e con un sospiro di sollievo misto a paura tremenda, tanta paura, parandomi la faccia con le mani dissi: “E se fosse?”.
Silenzio da parte sua…
Da quel giorno non ne parlammo più, tranne una volta in cui trovai mia madre che piangeva nel salotto di casa. Io le chiesi: “Mamma, perché piangi?” “Perché tu non sei Lesbica, non puoi essere Lesbica, anzi non le conosci. Tu sei normale! Ti ho partorito e ce l’hai normale (di certo non si riferiva all’alito) e questa gente diventa così perché ha delle patologie fisiche”.
Seppur in una situazione tragica per lei come madre, mi veniva davvero da ridere per questa frase ridicola, dettata dall’ignoranza di non conoscere la nostra comunità. Dopo averla abbracciata, con un lieve sorriso e con le lacrime (che non erano di tristezza, ma perché mi veniva tanto da ridere), le dissi semplicemente e con tanto rispetto (perché era pur sempre mia madre, anzi LA MADRE): “Mamma, ma ti pare che non conosca il corpo di una lesbica?! Il corpo di una lesbica è quella di una donna, perché siamo donne principalmente”.
Da quella conversazione mi illusi che mia madre avesse compreso quella che io definisco “la normalità della mia omosessualità” anche attraverso le mie gioie e, perché no, le sofferenze per le mie storie d’amore, che erano uguali alle sue gioie e i suoi dolori d’amore.
La situazione del nostro rapporto madre-figlia si è, purtroppo, lacerata per cause esterne. Già prima della morte di mio padre, avvenuta nel 2013, mia madre frequentava una comunità Pentecostale chiamata la Parola della Grazia, che ha amplificato in lei pensieri come “Io rispetto ma non accetto”, fino a farla partecipare ad un Family Day giustificato da una frase quale: “Io accetto le tue scelte e tu devi accettare le mie!” “Mamma, la mia omosessualità non è una scelta, fattene una ragione. Sono nata così!”.
Dopo questi episodi ho addirittura visto mia madre in un servizio delle Iene. Sì, avete capito bene, ad un servizio delle Iene. Vi ricordate il famoso ragazzo Alessandro, ex gay? Mia madre era tra il pubblico ed annuiva alle parole di un tizio che dichiara di aver ricevuto in dono una presunta eterosessualità per Grazia divina. Non vedevo mia madre dal 2013… E l’ho rivista al secondo minuto del servizio televisivo, mentre conferma imperterrita la sua mancanza di accoglienza non solo per il mondo LGBT in generale, ma anche di sua figlia.
E a questo punto il cerchio si chiude ritornando ai principi del Progetto Gionata: accoglienza, formazione ed informazione.
ACCOGLIENZA del prossimo, che dovrebbe avvenire in maniera naturale abbracciando il proprio prossimo per quello che è, senza pregiudizi e giudizi.
FORMAZIONE ed INFORMAZIONE, entrambi comune denominatore dell’idea di conoscenza del prossimo.
La conoscenza è l’UNICA VERA ARMA per abbattere l’ignoranza e l’odio nei confronti degli altri!!!