Tra etero e gay facciamo un patto per un mondo migliore?
Testo letto alla veglia per le vittime dell’omofobia dal Gruppo Kairos di Firenze, 16 maggio 2013
Esiste un attimo. Quell’istante infinito destinato ad incollarsi nella memoria per sempre. Il momento esatto in cui l’omosessualità si esplicita nel nostro pensiero. Paura, inadeguatezza, sconforto. E, nella maggior parte delle nostre esperienze, un abisso enorme di solitudine. Tanta paura, ma insieme anche una liberazione: almeno a noi stessi non è più possibile negare chi siamo.
Inutile far finta di niente, inutile fingere sia tutto come prima: ci guardiamo intorno, cerchiamo una soluzione… spesso non c’è nessuno con cui parlare, e sempre ci sentiamo gli unici al mondo.
La nostra società purtroppo non ci viene incontro: le prese in giro, le discriminazioni, gli stereotipi della Tv… tutto ci rimbalza in testa mentre ci teniamo dentro questo mistero, senza il coraggio di parlare con nessuno.
Per alcuni di noi il primo passo è stato raccontarsi alla famiglia, con il terrore di essere abbandonati, mandati via…. E che bello invece scoprire di essere accolti, amati in maniera incondizionata e totale: la sensazione di entrare in un porto sicuro dopo aver passato tanti anni nella tempesta!
Non sempre però è tutto così semplice: ragazzi del nostro gruppo hanno trovato grosse difficoltà in parrocchia, sono stati additati, allontanati. Grandi dubbi di fede, gigantesche domande di senso: sarà anche per me il corpo e il sangue di Cristo? Nasce il bisogno di cercare risposte, sentirsi accolti, cercare un ambiente in cui potersi davvero esprimere e non essere giudicati.
Spesso il primo passo è in rete, l’anonimato protegge e dà sicurezza: in questo modo molti di noi hanno incontrato Kairòs. Una luce, un respiro, la possibilità di un confronto amico. Per la maggioranza è il primo confronto con esperienze simili, si instaurano amicizie, ci si confronta, ci rendiamo conto in fondo di non essere così soli.
Spariscono i dubbi, nascono delle certezze nuove. Ritorna la possibilità di guardarsi allo specchio, si offre concreta la possibilità di accettarci. Attraverso la preghiera e l’amicizia torniamo finalmente a sentirci amati da Dio.
Ringraziando il Signore, molti di noi hanno avuto la possibilità di incontrare alcuni sacerdoti che hanno aiutato nell’aprirsi, nel riconoscerci figli voluti da Dio Padre. Il gruppo Kairòs inoltre diventa un punto di riferimento, una speranza da cui partire e da cui ricominciare.
Già… ma all’esterno? Tante volte si sente dire “Fate quel che volete, basta che non veniate allo scoperto!”…. ma che vita è? E’ giusta questa vita a metà così spesso pretesa dagli omosessuali?
Non dire niente in famiglia, tacere con gli amici di sempre, a lavoro… e sentire comunque dentro di noi una solitudine mai sopita del tutto…
E allora? Crediamo fortemente che un giorno queste veglie non serviranno più, crediamo che la normalità di essere uomini e donne vincerà le differenze che attualmente sono così sottolineate e discriminanti. Se siamo qui insieme, siamo certi che il presente e ancor più il futuro saranno migliori.
Resta solamente da fare un patto. Sì, esattamente un patto. Questa sera, adesso. Tra noi, omosessuali del gruppo Kairos, e voi, eterosessuali che stasera siete venuti a questa veglia di preghiera. Un patto, reinstaurando per un attimo questo “noi e voi” che troppe volte ci ha diviso.
Noi ci impegniamo a venire alla luce, a raccontare le nostre difficoltà, a non tacere i nostri sogni e la nostra semplice normalità.
Voi, da parte vostra, impegnatevi invece a tenerci la mano: se a volte non ce la facciamo, se qualcuno ci ostacola o ci discrimina, se ci trattano senza diritti…. Voi fate muro intorno a noi, anzi: fatevi ponte tra noi e chi non ci conosce, raccontate i nostri quotidiani banali e semplici, i nostri sogni di famiglia, di amore, di bene…
Perché noi, come tutte le minoranze, possiamo smettere di essere soli unicamente insieme a voi. Per diventare insieme una comunità nuova, una società migliore, una Chiesa che ascolta il cuore dell’uomo: per diventare insieme degli uomini e delle donne molto più felici.
Noi ci impegniamo.
E voi?