Demolire i pregiudizi sulla bisessualità a colpi di visibilità
Riflessioni di Amanda Rodríguez* pubblicate sul sito eldiario.es (Spagna) il 10 febbraio 2016, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
È innegabile come la situazione della comunità LGBT in Spagna sia molto migliore anche solo rispetto a pochi anni fa. La Spagna si ritrova leader in Europa e nel mondo per quanto riguarda l’accettazione delle persone LGBT, e possiamo ben dire di essere uno dei Paesi pionieri nell’approvazione di (quasi) pieni diritti.
Con tutti questi dati positivi, ci rimane però ancora un lungo cammino per ottenere un’autentica uguaglianza. Nello scorso mese di gennaio [2016] solo a Madrid si sono registrate sette aggressioni omofobiche e transfobiche: una realtà che, se già di per sé scuote le coscienze, dobbiamo guardare per di più alla luce dell’invisibilità di queste aggressioni. Secondo i dati forniti dalla FELGTB (Federación Estatal de lesbianas, gais, transexuales y bisexuales), solo il 10% circa delle persone LGBT aggredite denuncia l’aggressione, il che indica che forse vediamo solo la punta dell’iceberg del problema. Senza dubbio ci troviamo di fronte a un nuovo scenario in cui agiscono vecchie conoscenze: l’invisibilità e la LGBTfobia, e assieme a loro una nuova sfida da affrontare: farla finita con i delitti d’odio contro le persone LGBT.
Per affrontare questa nuova situazione, il movimento LGBT deve accogliere più di prima, meglio di prima la diversità al suo interno e tracciare un nuovo percorso. La comunità trans rimane poco protetta ed è la più vulnerabile e invisibile, tanto per i delitti che la vedono vittima, quanto per la discriminazione e il mancato riconoscimento della sua realtà. C’è poi la necessità di includere nelle nostre rivendicazioni i minori trans, perché non avvengano più omicidi sociali come quello di Alan, l’adolescente transessuale che si è tolto la vita per via delle molestie che subiva a scuola.
In mezzo a questi progressi della diversità sessuale e di genere, anche noi persone bisessuali siamo spesso in retroguardia. Se pure viviamo realtà in parte simili e abbiamo fatto nostre le rivendicazioni gay e lesbiche, attraverso le quali abbiamo ottenuto importanti risultati, è certo che siamo più che mai coscienti che mai dell’invisibilità, del discredito e dei pregiudizi che pesano ancora oggi sulla nostra identità bisessuale.
Chiedete a una persona bisessuale che si riconosca come tale quante volte le hanno chiesto se ha deciso il suo orientamento, quante volte l’hanno invitata ad accettare la sua “vera” omosessualità, quante volte è stato insinuato che è una persona promiscua o immatura, quante volte le hanno garantito che “ti passerà” o che è solo una moda passeggera, o le hanno detto che le persone bisessuali “hanno più possibilità di scelta” o che sono “più infedeli”… Chiedetele quanti di questi pregiudizi le hanno segnato la vita.
Poco tempo fa ho letto un articolo che si intitolava “La bisessualità è di moda”, come se l’orientamento sessuale fosse un paio di pantaloni attillati che ci togliamo per indossarne un paio di larghi. Articoli di questo tipo sono la conseguenza di quello che è successo la scorso 20 gennaio [2016], quando Paco León [attore e cineasta spagnolo, n.d.t.] con una sincerità adamantina e disarmante ha fatto coming out come bisessuale. Qualcuno ha preso nota con un sorriso di complicità, dato che noi della FELGTB abbiamo battezzato il 2016 come Anno della Visibilità Bisessuale nella Diversità. Paco León ha inaugurato questo anno nel mondo più bello e coraggioso ed è diventato un punto di riferimento positivo per tutte e tutti.
La coscienza, da parte della comunità LGBT, dell’invisibilità, del rifiuto e dei pregiudizi che affliggono le persone bisessuali ci ha dato l’idea di tutto un anno tematico che unisca le strategie, gli sforzi e le sinergie per conseguire i nostri obiettivi. Il primo di questi obiettivi è far conoscere alla società cosa è realmente la bisessualità, renderla visibile e sfatare i miti che la riguardano e che ne danno un’immagine negativa. Una delle chiavi perché tale visibilità sia possibile è che personaggi di rilevanza sociale come Paco León facciano il primo passo, parlino apertamente della loro bisessualità e contribuiscano così ad aprire la via alle future generazioni, perché possano vivere pienamente e senza timori il proprio orientamento sessuale. D’altro canto, è necessario prendere coscienza che la bifobia esiste, che è differente dall’omofobia e che è presente ovunque nella società, inclusi i nostri compagni e compagne gay, lesbiche e trans.
Ma con questo anno tematico dedicato alla bisessualità aspiriamo a qualcosa di più: desideriamo smuovere le coscienze a colpi di visibilità, riuscire a trasformare l’immaginario sociale, far scomparire la dicotomia eterosessuale-omosessuale, diluire le frontiere del genere, che non lasciano spiragli alla realtà bisessuale, fare della società un luogo dove ogni persona possa manifestare il suo orientamento sessuale o identità di genere senza paura dei pregiudizi.
Tutti questi obiettivi vanno nella medesima direzione: ottenere l’Autentica Uguaglianza, tutte e tutti uniti, soprattutto in questo anno legislativamente così complesso, nel quale una sfida per tutta la comunità LGBT sta nell’ottenere una Legge Integrale Trans, una Legge di Uguaglianza Sociale per le persone LGBTI, un patto statale contro l’HIV e un patto per l’istruzione inclusiva e priva di bullismo.
Riassumendo, lavorare per la visibilità bisessuale nella diversità non è niente di più che fare un ulteriore passo verso l’Autentica Uguaglianza.
* Amanda Rodríguez è portavoce della FELGTB (Federación Estatal de Lesbianas, Gais, Trans y Bisexuales), il coordinamento nazionale spagnolo dei gruppi LGBT.
Testo originale: Bisexual y visible