Di fronte all’avanzata dei diritti degli omosessuali la Chiesa cattolica non sa più cosa dire
Mentre dei feudi cattolici come il Portogallo o l’Argentina hanno appena autorizzato il matrimonio per gli omosessuali, alcuni vaticanisti analizzano la perdita di influenza politica della Chiesa. La principale causa secondo loro è un discorso inadeguato alle evoluzioni della società.
Il discorso della Chiesa è ormai superato? “Inadeguato” preferiscono dire i vaticanisti e gli storici, che prendono atto della nuova sconfitta della Chiesa in quei feudi cattolici che sono il Portogallo e l’Argentina, dove il matrimonio è ormai aperto anche alle coppie omosessuali.
Il Portogallo e l’Argentina, i cui abitanti rispettivamente per l’88% e il 91% si dichiarano cattolici, di recente hanno aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso. Gli omosessuali argentini potranno anche adottare. Contemporaneamente la Spagna, altra terra tradizionalmente cattolica, ha appena reso più facile l’aborto.
Processo di secolarizzazione
Sandro Magister, vaticanista, vede in ciò un segnale di “globalizzazione”, con una “assimilazione dei sistemi politici europei anche in America Latina”, e l’Argentina non è che “la punta più avanzata di questo fenomeno che tocca anche l’Uruguay, il Brasile, il Cile e il Messico”.
Per lo storico Alberto Melloni la novità consiste nel fatto che queste evoluzioni ormai riguardano scelte private poichè esiste “a partire dalla Rivoluzione Francese, un processo di secolarizzazione che comporta una autonomizzazione delle leggi civili dai canoni morali della Chiesa”.
“Ogni volta (matrimonio civile, scuola pubblica…) questo fatto è stato ritenuto una perdita di influenza della Chiesa, quando visto da fuori, e come una grande catastrofe quando visto da dentro la Chiesa”, afferma.
La crisi d’autorità della Chiesa cattolica non dipende dai suoi successi o dagli insuccessi nell’imporre agli Stati i suoi codici morali o le sue convinzioni religiose”, fa tuttavia notare un altro storico, Giancarlo Zizola. “La Chiesa perde il contatto con le nuove generazioni”
Il numero di cattolici nel mondo peraltro non dà indicazione di questa perdita di influenza poichè, stando alle cifre del Vaticano, i battezzati sono aumentati dell’ 11,55% tra il 2000 e il 2008, passando da 1.045 a 1.165 miliardi e dal 17,28 al 17,40% della popolazione.
Ma, fanno notare questi esperti, oggi il problema della Chiesa è che essa si trova “in ritardo nel prendere in considerazione l’evoluzione della società” secondo Zizola.
“Sta perdendo il contatto con le nuove generazioni” deplora Melloni, evidenziando che “per la prima volta dopo 700 anni i giovani non hanno la speranza di avere una vita migliore di quella dei loro genitori e la Chiesa si comporta come se non avesse nulla da dire a questo proposito”.
Secondo Zizola, la Chiesa deve “ripensare il suo discorso morale rivolto ai giovani d’oggi poichè ha creato una morale fatta di regole quasi di polizia, trasformando la sessualità in un incubo”.
“Il disastro è evidente”, sottolinea. Secondo lui, nel nord Italia, i preti non richiamano nemmeno più queste regole morali diventate “completamente inefficaci”.
“In alcuni campi la Chiesa predica atteggiamenti ormai sorpassati”, rincara Bruno Bartoloni, che giudica “incomprensibile” il veto della Chiesa nei riguardi del divorzio.
Secondo loro, il discorso della Chiesa è allo stesso modo inadeguato di fronte agli scandali di pedofilia che la stanno scuotendo da mesi. Vengono in mente commistioni tra pedofilia ed omosessualità espresse con faciloneria da certe eminenze del Vaticano (e di cui abbiamo già parlato in questa sede).
Il papa “ha lanciato il messaggio che la severità è il modo di risolvere il problema” ma questo principio è “senza fine” poichè “non sarà mai abbastanza duro per l’opinione pubblica che chiede di mettere al rogo i colpevoli” e “questo comporta una perdita d’autorità della Chiesa”, fa notare Melloni.
Per il suo collega Zizola, se il papa “è stato straordinario” e “ha preso in mano le redini del clero per impedirgli di continuare la sua politica tradizionale di omertà e di ipocrisia”, rimane ancora da fare “una grande riforma” del clero stesso allo scopo di delegare maggiori poteri ai vescovi nei loro rispettivi Paesi.
Testo originale: Face à l’avancée des droits des gays, l’Eglise ne sait plus quoi dire