Di questo non si parla. L’India di oggi e il tabù dell’omosessualità
Riflessioni tratte da actu-gay, liberamente tradotto da Domenico Afiero
L’omosessualità è considerata come un tabù in India, dove è molto raro discutere di sessualità (ricordatevi dell’incidente provocato dall’attore Richard Gere che aveva baciato l’attrice indiana Shilpa Shetty!). Tuttavia, l’attitudine dei mezzi di comunicazione nei confronti dell’omosessualità è cambiata recentemente, perché la televisione e Bollywood, il mondo cinematografico indiano, hanno cominciato a parlare di questo tema .
L’omosessualità in India e l’ambiguo giudizio nel passato e nella religione
L’omosessualità non è citata esplicitamente nei testi fondatori dell’induismo. Certe interpretazioni hanno potuto condurre ad una condanna di questa pratica. Pertanto, il Manus Smriti, che raccoglie i codici di condotta da seguire dagli induisti , non vieta l’omosessualità, ma propone delle regole per controllarla. Così, un rapporto sessuale tra due donne , di cui una vergine, era molto mal visto: il Manus Smriti suggerisce sanzioni molto dure.
La donna che ha ‘insozzato’ la vergine, per esempio, dovrà essere cacciata dalla città dopo che le si è tagliato due dita e rapato la testa. Questa sanzione appena descritta non ha niente a che vedere con la natura del matrimonio, ma con la nozione di purezza legata alla verginità (la donna deve essere vergine per sposarsi). L’uomo che ‘insozza’ una vergine è sanzionato , ma con una sanzione meno dura. L’uomo, infatti, deve subire un’ablazione di due dita e pagare un’ammenda.
Bisogna notare che l’omosessualità maschile era punita in maniera più leggera: un uomo che abusava di un altro doveva immergersi in acqua vestito (sanzione leggerissima)
Tuttavia, gli atti omosessuali non erano visti come consenzienti . Il che mostra che l’omosessualità non era accettata , anche se punita in maniera meno dura che certi atti eterosessuali (stupro , adulterio etc.).
Ma questo rapporto tra induismo e omosessualità è ancora più complesso. Certe statue e certe vestigia descrivono la sessualità tra donne come la rivelazione di un mondo femminile basato sul piacere e la fertilità.
D’altro canto, il celebre Kamasutra evoca l’omosessualità maschile e femminile, come pure il travestimento , dando un’immagine dell’India aperta alla sessualità e di un Paese in cui si sviluppa l’erotismo. Inoltre, la letteratura indiana antica evoca ugualmente l’omosessualità (Mahābhārata, Panchatantra , Shiva Purana etc).
La comunità omosessuale indiana oggi
Le relazioni omosessuali sono considerate sempre illegali in India a causa di un vecchio articolo che risale al periodo coloniale britannico (articolo 377 del codice penale –1860-). Questo articolo punisce gli atti sessuali ‘contro natura’. La natura abbastanza vaga di questo articolo ha spinto le autorità ad utilizzarlo in modo arbitrario , proibendo la sodomia, la fellatio ed il cunnilingio.
Nessun partito politico in India sostiene le rivendicazioni della comunità LGBT. Solo un membro del partito comunista indiano , Brinda Karat, ha scritto una lettera aperta al ministro della Giustizia nel 2003 , perché l’articolo 377 sia emendato.
Da vent’anni, tuttavia, non si è più avuto una condanna per omosessualità in India. L’organizzazione Human Rights Watch afferma che la legge è stata utilizzata contro le persone che hanno contratto l’HIV. La predetta organizzazione ha ugualmente denunciato importanti violazioni dei diritti dei transessuali ( detti Hijras e Khotis).
Nonostante le petizioni che mirano all’abolizione dell’articolo 377, la Corte Suprema di Dehli rifiuta di riesaminare l’articolo. Questo articolo è sempre utilizzato per minacciare i gay, le lesbiche , i bisessuali , i transessuali oppure per ‘ farli parlare’.
La situazione, comunque, non è così catastrofica: parecchie personalità influenti ( come Amartya Sen, Premio Nobel per l’Economia) hanno chiesto con forza la soppressione del famigerato articolo dall’inizio degli anni 2000. Il 29 giugno 2008 si è tenuto anche il primo Gay Pride di Delhi. Dal mese di giugno, le cose sembrano evolvere a livello politico con numerosi inviti per l’abrogazione dell’articolo del periodo coloniale.
Nel mese di luglio, il Primo Ministro Manmohan Singh ha ugualmente invitato ad una maggiore tolleranza nei confronti della comunità gay ed il ministro della sanità si è pronunciato per la depenalizzazione dell’omosessualità.
In agosto, invece, l’attrice di Bollywood, Celina Jaitley, ha fatto il suo coming-out per dare il suo sostegno alla comunità LGBT indiana.
Non esiste alcun riconoscimento delle coppie dello stesso sesso in India. Tuttavia, oggi la situazione non è più tabù. L’unione civile di Elton John ha , infatti, spinto le varie reti televisive a dibattere sul problema.
Testo originale
Inde: la communauté LGBT handicapée par le tabou de la sexualité