Diario della Veglia sull’omofobia di Milano
Testimonianza di Dada tratta da darkwonderland.splinder.com
Mercoledì 2 aprile, ore 21, zona Moscova. In quei di via Pinamonte da Vimercate, nella chiesa Battista si è svolta la veglia per le vittime dell'omofobia… Canti di Taizè e inni protestanti, testimonianze di buio e sofferenza, crude e toccanti. Momenti di commozione per alcuni, di riflessione per altri, a seconda di chi si riconosceva in una violenza piuttosto che un altra. Toccanti alcuni momenti, come le preghiere spontanee o le riflessioni di amore e apertura verso gli omosessuali pronunciati. Bellissimo il momento in cui ognuno accendeva il lumino del proprio vicino, così da diffondere nel Tempio la luce delle candele, mentre le luci erano ancora spente. L'apice della veglia è stato alla fine quando la benedizione ce la siamo impartiti tra di noi, ognuno abbracciando il proprio vicino… come fossimo tutti una grande famiglia.
Mercoledì 2 aprile, ore 20.10 circa: zona Moscova. Io la Katyuccia arriviamo in quei di via Pinamonte da Vimercate, ma la chiesa Battista era deserta. Il tempo di fare il giretto dell'isolato e becchiamo Lore. Entriamo e arriva anche l'organista. Io e la Katyuccia il pastore Martin a togliere il tavolo della Santa Cena e a sistemare le sedie per i ministranti, mentre Lore e l'organista provano i canti.
Arrivano altri del Varco , della Fonte, e iniziamo a sistemare i foglietti per l'ordine del culto della veglia e i canti. Attendiamo impazienti Gianni del Guado, che aveva i lumini, i paramenti di Vittoria (diacona veterocattolica), e il cero pasquale.
Arriva gente e la Katyuccia ormai a suo agio nella sua prima visita alla Chiesa Battista, si mette a fare servizio di accoglienza consegnando all'ingresso del tempio i foglietti del culto, e lì rimane fino all'inizio della celebrazione. Frattanto io mi aggiro per i saluti, a Vittoria, Anne (la nostra pastora valdese), a Suor Cristina (anch'ella veterocattolica), ai conoscenti dei vari gruppi.
Anne in "uniforme" con la toga nera con colletto bianco, e Vittoria con piviale bianco da me sistemato, scelto tra due: uno rosso e uno bianco. Arrivano amici, amiche e anche l'Arendone con il Luigi. io le la Katyuccia ci dividiamo il compito degli "effetti speciali" (l'accensione / spegnimento delle luci del tempio).
Canti di Taizè e inni protestanti, testimonianze di buio e sofferenza, crude e toccanti. Momenti di commozione per alcuni, di riflessione per altri, a seconda di chi si riconosceva in una violenza piuttosto che un altra. Toccanti alcuni momenti, come le preghiere spontanee, o le riflessioni di amore e apertura verso gli omosessuali pronunciati da Vittoria e dai pastori Anne e Martin, che presiedevano la veglia.
Bellissimo il momento in cui ognuno accendeva il lumino del proprio vicino, così da diffondere nel Tempio la luce delle candele, mentre le luci erano ancora spente.
I momenti per me piu toccanti sono stati sicuramente la testimonianza di Suor Cristina, che nella sua semplicità e timidezza ha brevemente raccontato il suo cammino di fede monacale, accennando solo brevemente alla fine al suo passato anagrafico in un altro sesso. La sua fede prima di tutto. Grande testimonianza, sebbene io sia protestante.
L'apice della veglia è stato alla fine quando la benedizione ce la siamo impartiti tra di noi, ognuno abbracciando il proprio vicino, secondo il principio protestante del sacerdozio universale, e la chiesa si è sciolta in un abbraccio in cui tutti uscivano dalle panche e i pastori venivano da noi ad abbracciarci…ma non freddamente o come gesto formale e liturgico ma con gesti tipici degli amici, strette forti, prese in braccio, baci, saltelli, sorrisi… tutti una grande famiglia. E poi i saluti a tutti i presenti.
Grandi assenti erano come c'era da aspettarselo gli esponenti del clero della Chiesa Cattolica (Ambrosiana o Romana non ha importanza). C'era anche il nostro pastore Gianni, che non mi aspettavo di vedere, e poi quelli del gruppo Varco.
Il bello è che anche la Katya si è sentita subito a casetta. Un ultimo abbraccio a Vittoria e ad Anne, un saluto al vescovo veterocattolico, e un saluto a Martin, con la promessa di ricambiare la sua ospitalità nel tempio battista per la veglia sull'omofobia, andando domenica prox al culto BMLV (congiunto delle chiese protestanti storiche, battiste, metodiste, luterane e valdesi) per ricordare Martin Luther King, da noi ricordato anche nel titolo stesso della nostra veglia "Anche noi abbiamo un sogno" e in una lettura alternata nella veglia stessa in cui la voce guida recitava passi di Isaia 40 e noi rispondevamo con passi di "I have a dream" di Martin Luther King.
Bella davvero. Ora dovremmo organizzare una bella rimpatriata post-veglia con tutti i gruppi e le chiese che hanno partecipato all'organizzazione, per un rinfresco, un aperitivo, un qualcosa… insomma… non è che dobbiamo restare in contatto solo x le veglie!! E' bello che i legami che si creano nel tempo, restino anche nel tempo, al di là dell'appartenenza ad una chiesa piuttosto che un altra.