“Dio già mi conosceva come sua figlia”. Il mio cammino di cristiana transgender
Testimonianza di Jamie Louise (Stati Uniti) pubblicata sul sito Quora nel 2023, liberamente tradotta da Innocenzo Pontillo
Sono Jamie Louise, una donna transgender e una cristiana rinata, piena di Spirito Santo. Sì, devo dirlo si può essere una persona trans e cristiana. Non solo oggi, dopo la transizione, ma anche prima che questa avvenisse.
Quale è la parte più sorprendente del mio cammino? È che Dio mi ha aiutata a fare questa transizione. Questo fatto lascia spesso senza parole molti cristiani integralisti, quelli che pensano di guadagnarsi il paradiso giudicando e opprimendo chi è più vulnerabile di loro.
C’è chi dice: “Dio crea solo uomini e donne; ciò che nasci è il suo piano per te”. Ma non riflettono che c’è chi nasce con disabilità, chi è intersex o chi presenta variazioni genetiche. Accettano senza problemi che chi nasce con un difetto fisico cerchi aiuto medico, ma non capiscono che è la stessa situazione che vivono le persone transgender.
Essere trans è una cosa reale. Io sono nata molto prima che esistesse questa parola, ma già a 3 anni provavo un conflitto profondo con il mio genere.
A 8 anni, i miei genitori mi spiegarono perché non potevo essere una ragazza e mi dissero che, se non cambiavo modo di pensare, la società mi avrebbe emarginata per sempre.
Da bambino, era difficile non crederci. Ho cercato di reprimere me stessa, ma il risultato è stato solo depressione e disperazione, tanto che da adolescente ho tentato due volte di togliermi la vita.
È stato allora che mi sono rivolta a Dio, cercando aiuto. E lui mi ha risposto. Mi ha guarito dalla depressione, ma non ha mai cambiato ciò che ero nel profondo, perché ciò che conta per lui non è il corpo temporaneo, ma ciò che siamo nell’anima.
Solo dopo un percorso di consapevolezza ho capito di essere transgender. Quando finalmente l’ho accettato, la paura era immensa. Ero sicura che non sarei mai stata vista come una donna. Avevo costruito una vita di successo come uomo, con tre lauree e un lavoro importante, ma dentro di me il conflitto non mi dava tregua.
Dio mi ha parlato in preghiera e mi ha detto: “Ti ho sempre conosciuta come mia figlia. Voglio solo che smetti di mentire a te stessa e agli altri. Non devi temere; sarò sempre con te e nessuno potrà portarti via da me”.
Così ho trovato il coraggio di affrontare tutto. Ho perso il lavoro, la carriera, gli amici e gran parte della mia famiglia, ma ho anche perso la depressione e il conflitto interiore. Dio mi ha guarita completamente.
Riesci a immaginare cosa si prova a nascere ciechi e a chiedersi sempre cosa si prova a vedere e poi all’improvviso riuscire a vedere…?
Ecco cosa ho provato quando mi sono svegliata dopo l’operazione di riassegnazione sessuale. Non potete immaginare la gioia che ho provato. Non solo ero libera dal mio conflitto, ma per la prima volta nella mia vita sapevo cosa si prova a essere una persona cisgender. Ho finalmente capito che Dio mi ama per ciò che sono, non per ciò che gli altri si aspettano che io sia.
Il cristianesimo si basa sull’amore. Anche i dieci comandamenti, in fondo, non sono altro che un atto d’amore. È per questo che la Bibbia dice: “Chi ama ha adempiuto la legge” (Romani 13:8-13).
Devo ammettere che a volte avrei voluto essere una persona bisessuale piuttosto che transgender. Man mano che si invecchia, diventa sempre più difficile trovare un uomo decente disposto a costruire una storia duratura, e in più le persone transgender sono spesso discriminate sia dagli uomini che dalle donne. Ma non sono bisessuale, non ho quel tipo di attrazione.
Credo però che, anche se sei bisessuale, alla fine devi scegliere chi amare: se percorrere una o l’altra strada.
E anche le persone eterosessuali, che sono attratte da persone del sesso opposto, devono fare le loro scelte perché l’attrazione non giustifica né l’infedeltà, ne l’adulterio.
Testo originale: If I am bi and trans, can I still be a Christian?