“Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito…” (Giovanni 3:16-21)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Perché come Nicodemo, a volte, ci nascondiamo nell’ombra? Perché come Adamo, ci nascondiamo ascoltando la voce di Dio? Perché il peccato ci fa rifuggire dalla nostra stessa realtà, quella di essere figli amati, e non ci fa riconoscere che la misura della giustizia di Dio è l’amore che avremo saputo ricevere e donare gratuitamente.
Dal Vangelo secondo Giovanni 3:16-21
In quel tempo, Gesù disse a Nicodemo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna. Dio non ha mandato il Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo si salvi per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio. E il giudizio è questo: la luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere. Ma chi opera la verità viene alla luce, perché appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dio».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.