Ho scoperto che Dio mi ama come gay, ma io riuscirò mai ad amare
Email inviataci da Giacomo, risponde Alessandra Bialetti*, pedagogista sociale e Consulente della coppia e della famiglia di Roma
Ciao cari amici del progetto Gionata, vi scrivo queste righe in questi giorni per me pieni di speranza, ma anche d’inquietudine. Ho 35 anni e da dieci anni vivo in una grande città, dopo essere letteralmente fuggito dal mio piccolo borgo, per cercare di scoprire ciò che c’era nel mio cuore. Penso di aver saputo che ero omosessuale da sempre, ma di aver fatto di tutto per nascondere questa cosa, ero troppo spaventato, non sapevo con chi parlarne e come viverla..
Questo cercare di reprimere una parte vitale di me mi ha fatto vivere anni di grande isolamento, di depressione e di rabbia. Mi chiedevo, quasi gridando verso Dio, “perché fosse toccato a me tutto questo“. Il mio corpo, già minuto, ha cominciato a rifiutare il cibo, sono diventato quasi un fuscello, i miei genitori tenevano per la mia stessa vita, ma poi con l aiuto di uno psicologo pian piano sono uscito, seppur con fatica, dal labirinto in cui mi ero cacciato…
Finché ho incontrato un gruppo di credenti omosessuali con cui ho finalmente riscoperto il senso di un cammino di fede senza pregiudizi, in cui Dio era il mio compagno di viaggio e non il giudice implacabile e lontano della mia adolescenza.
Giacomo
In questo modo hai potuto superare la depressione e tutte le sue conseguenze e soprattutto hai potuto vincere la solitudine e l’isolamento in cui ti eri rinchiuso. L’incontro con un Dio “diverso” ha reso il tuo cammino più piano e spedito come anche la condivisione con altri che come te erano alla ricerca del volto misericordioso di un padre che non giudica ma ascolta, comprende e accoglie.Rimane, come tu dici, ancora un passo da compiere ovvero quello di poter trovare una persona da amare e con la quale costruire un progetto di vita. Per questo chiedi un consiglio che ti possa dare conforto e sicurezza.
Credo che le risposte siano già dentro di te. Hai individuato cosa ti blocca ovvero le paure di non essere all’altezza e i sentimenti di inadeguatezza che provi. Tutto questo ti blocca e ti toglie energie. Ciò che potresti fare per te in questi momenti è non nutrire aspettative sul rapporto, non crearti a priori false speranze, preclusioni o pregiudizi su ciò che il rapporto potrebbe rappresentare ma semplicemente viverlo con schiettezza e semplicità così come sei e senza nascondere i tuoi timori.
Tutto parte da un approccio di amicizia, di scambio reciproco, di condivisione senza necessariamente dover pensare ad un rapporto sentimentale. Sarà poi il tempo e la situazione a dettare i tempi e i passi giusti da compiere. La paura previa, che ognuno prova nelle relazioni con l’altro sentendosi inadeguato, diventa il peggior nemico da combattere in quanto toglier risorse, energie e prospettive positive ad un cammino che potrebbe rivelarsi invece pieno di ricchezze.
Comprendo molto bene i tuoi timori ma ti invito a non vivere esclusivamente di questi e a lasciarti andare con maggiore fiducia al rapporto con l’altro che potrà rivelarsi, in alcuni casi, la via verso una relazione affettiva stabile.Hai già superato tante difficoltà e ora sei una persona positiva e aperta alla vita sia umanamente che spiritualmente quindi concediti la possibilità di nutrire fiducia nei rapporti e nelle persone con le quali entri in contatto e alle quali hai sicuramente tanto da dare proprio in forza del percorso di vita che hai già intrapreso.
Pensa a quanta ricchezza potresti comunicare e a quanta forza potresti testimoniare a chi ancora nutre dubbi e incertezze a che, come te tempo fa, non aveva il coraggio di uscire allo scoperto e viversi pienamente. Il resto verrà nei tempi e nei modi migliori per te e sarà tutto molto naturale e profondo. Un abbraccio di cuore.
.
Alessandra