“Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi” (Luca 20:27-38)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Nel rispondere ai sadducei Gesù ci dà un saggio del Paradiso. In esso, con l’anima e con un corpo rinnovato dalla gloria della Resurrezione di Cristo, godremo della stessa identità di sostanza che persiste nella Trinità pur mantenendo la nostra identità personale. In esso non vi saranno più categorie umane, perché ciascuno vivrà nella pienezza dell’amore di Dio in intimità e comunione misteriose e meravigliose. La storia che i sadducei inventano per mettere in ridicolo l’idea della resurrezione si trasforma, grazie a Gesù, in meraviglioso spiraglio aperto sulla Vita eterna, sulla ragione della nostra speranza, sulle braccia del Padre che attendono di stringerci ed accoglierci.
Dal Vangelo secondo Luca 20:27-38
In quel tempo, si avvicinarono a Gesù alcuni sadducei, i quali negano che vi sia la risurrezione, e gli posero questa domanda: «Maestro, Mosè ci ha prescritto: Se a qualcuno muore un fratello che ha moglie, ma senza figli, suo fratello si prenda la vedova e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano dunque sette fratelli: il primo, dopo aver preso moglie, morì senza figli. Allora la prese il secondo e poi il terzo e così tutti e sette; e morirono tutti senza lasciare figli. Da ultimo anche la donna morì. Questa donna dunque, nella risurrezione, di chi sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie». Gesù rispose: «I figli di questo mondo prendono moglie e prendono marito; ma quelli che sono giudicati degni dell’altro mondo e della risurrezione dai morti, non prendono moglie né marito; e nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio. Che poi i morti risorgono, lo ha indicato anche Mosè a proposito del roveto, quando chiama il Signore: Dio di Abramo, Dio di Isacco e Dio di Giacobbe. Dio non è Dio dei morti, ma dei vivi; perché tutti vivono per lui».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.