Dio non è un dispensatore di morte e sofferenze!
Riflessioni di don Fabio
“Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria per causa mia e del Vangelo, la salverà” (Mc 8, 34-9,1)
“A causa mia e del Vangelo“, questa è l’unica motivazione per accettare la croce.
Penso a quantə, sparsə in tutto il mondo, subiscono violenza e sopruso, croci appunto, a causa del Vangelo, per far valere uguali diritti per tuttə, per la salvaguardia del Creato, per la lotta alle mafie, alle ingiustizie. A quantə, per vivere e testimoniare il Vangelo, hanno dato e continuano a dare la propria vita.
Questo è il senso del “prendere la croce“. Non quello che, come ancora qualche predicatore di sventura continua a dire: “le croci che Dio ci manda”. Ma basta! Questa è blasfemia!
Dio non è un dispensatore di morte e sofferenze!
Le “croci” NON sono le malattie, le catastrofi, l’orientamento sessuale (come ancora viene definito nel Catechismo della Che esa Cattolica -speriamo cambi presto-).
Le croci, come dice Gesù, sono una “probabile” conseguenza del seguire Lui e il Vangelo. Nient’altro.