“Dio non fa preferenze di persone” (At 10,34). Nella diocesi di Rimini tre incontri per l’inclusione delle persone LGBTQ+
Riflessioni di Silvia Zucchini
“Tutti inclusi nella misericordia di Dio”. Questo è il tema del primo di una serie di tre incontri, proposti dal neonato gruppo di Famiglie in cammino con figli LGBT+ della Diocesi di Rimini.
Relatore p. Pino Piva che ha sostituito con grande generosità il biblista Gianluca Carrega, all’ultimo momento impossibilitato a partecipare. Ma chi ci svela questo volto misericordioso di Dio?
Gesù, uomo di frontiera, che passa nella Galilea delle genti, terra di melting-pot etnico e culturale e di meticciato religioso.
Gesù, uomo dalla frontiera, che sceglie di vivere a Cafarnao, città di confine, crocevia di merci, traffici e mercanti. E’ qui che Gesù viene raggiunto dal centurione, soldato pagano, che lo supplica di guarire il suo servo (Mt 8, 5-13).
La sua preghiera non cade nel vuoto e viene accolta da Gesù; la fede del centurione provoca in Lui un cambio di paradigma: la salvezza è a portata di tutti, anche di coloro che abitano la frontiera.
Ancora più sconvolgente è l’incontro con una donna pagana, la cananea, esempio di un’umanità impura e distante dal messaggio evangelico. Dapprima Gesù le risponde con un tono talmente duro e sprezzante che pare non ci sia possibilità di incontro tra i due. Ma anche questa volta la fede urlata e la tenacia nel pretendere dignità non possono che attuare una conversione in Gesù: “Donna, grande è la tua fede: ti sia fatto come vuoi” (Mt 15, 28).
L’incontro con chi è lontano, specialmente se proviene dalla frontiera, innesca in Gesù un cambiamento: innanzitutto allarga la sua prospettiva, aiuta a spingere lo sguardo più in là, poi permette al Figlio di testimoniare il Padre con un amore inclusivo.
Se questo è lo stile di annuncio del Vangelo, se questo è stato possibile a Gesù che si è lasciato interpellare dal grido di chi vive la frontiera, ugualmente è possibile oggi per la Chiesa, se ascolta la voce e la vita delle persone LGBTQ+.
Padre Pino ha infatti presentato una serie di passi tratti dai documenti ecclesiali per rintracciare quei segni di novità portati dal Magistero di Papa Francesco.
In particolare, l’Esortazione apostolica Amoris Laetitia che nel cap. VIII, dal titolo eloquente Accompagnare, discernere, integrare la fragilità, al n 297 recita: «Si tratta di integrare tutti, si deve aiutare ciascuno a trovare il proprio modo di partecipare alla comunità ecclesiale, perché si senta oggetto di una misericordia “immeritata, incondizionata e gratuita”. Nessuno può essere condannato per sempre, perché questa non è la logica del Vangelo!».
Come per il centurione, come per la donna cananea la fede incrollabile e testimoniata a dispetto di ogni convenzione sociale, di ogni stigma sociale -diremmo oggi-, se riconosciuta, accompagnata e integrata apre a un cammino di dignità per ciascuno e ciascuna. Nessuno può essere condannato per sempre: sia fatto per te come hai creduto, dice Gesù al centurione; sia fatto per te come vuoi, dice Gesù alla cananea. Questa è la logica del Vangelo!
Al termine dell’incontro le molte domande e gli interventi del pubblico hanno messo in luce il desiderio di capire, conoscere, smantellare pregiudizi.
Un socio de “La Tenda di Gionata” ha illustrato le finalità dell’associazione e presentato i libri divulgativi prodotti da essa.
I prossimi incontri a Rimini saranno il 22/11/2024 con la dott.ssa Alessandra Bialetti “Il mondo LGBTQ+: i percorsi dell’amore” e il 17/01/2025 “Persone oltre le etichette, gli stereotipi e i pregiudizi” con testimonianze di vita di persone LGBTQ+.