Dio ti ama così come sei. Sfogliando storie di cristiani LGBT
Si può essere cristiani e far parte della comunità LGBT contemporaneamente? E’ una domanda che si è posto Matteo* una mattina di maggio dell’anno scorso e ha risuonato talmente tanto dentro di lui che gli fece venire in mente di prendere il registratore e di cercare persone facenti della comunità LGBT per raccogliere le loro esperienze vissute con la Chiesa. Ma non solo, giusto per sentire anche l’altra parte ha cercato anche dei sacerdoti che volessero condividere la loro esperienza e il loro vivere a contatto con i membri della comunità LGBT.
Da questo viaggio pieno di testimonianze ne esce una raccolta, di nome “Dio ti ama così come sei”. Quest’ultima ha arricchito molto il cuore di Matteo, e gli ha fatto imparare a non dare nulla per scontato e a non avere pregiudizi sulle persone.
Ogni pezzo di vita che gli è stato raccontato ha un insegnamento profondo e viene lasciato al lettore l’onore di percepirlo. Tutti i percorsi hanno pressoché un inizio comune, ma con l’avanzare del tempo ciascuno si è diramato nelle vie più diverse che la vita ci propone ogni giorno.
Queste persone hanno sofferto molto perché considerate estranee agli altri solo per il loro modo diverso di amare, ma la maggior parte ha ancora una piccola lucina di speranza nella Chiesa.
“Dio ti ama così come sei” vuole dare voce ad una tematica poco affrontata, soprattutto nell’ambiente cattolico; non a caso tutti i nomi delle persone intervistate sono di fantasia proprio per tutelare la loro privacy, in quanto in Italia vi sono purtroppo ancora casi di omofobia. Infatti queste tipologie di raccolta sono molto rare, l’ultima risale al 1998 con il libro “Alle porte di Sion – Voci di omosessuali credenti” di don Domenico Pezzini (non tenendo conto degli innumerevoli e-book gratuiti del Portale Gionata).
Il libro è molto scorrevole, ti coinvolge emotivamente tra una testimonianza e l’altra, è rivolto a tutti, ma si possono distinguere in particolare 7 realtà a cui può essere un utile strumento di partenza per discutere su questo argomento spesso molto stereotipato e spinoso:
– I genitori che hanno un figlio o una figlia arcobaleno: per molti di loro è molto difficile accettare di averne uno e si vergognano.
– I sacerdoti: ancora adesso per molti di loro la loro posizione in merito è un po’ confusa ed esporla pubblicamente è molto rischioso.
– Gli insegnanti di religione: spesso nelle loro ore affrontano vari temi di attualità e sensibilizzare anche su questo può essere molto d’aiuto, soprattutto per chi si sta scoprendo durante l’adolescenza.
– Le parrocchie e le varie associazioni all’interno di esse: educare all’inclusione senza distinguere le persone in base all’orientamento sessuale sarebbe un primo passo concreto.
– Le persone LGBT ferite dalla Chiesa: dare un po’ di sollievo a chi ha sofferto a causa di pregiudizi troppo affrettati nei loro confronti.
– Gli “ex-gay” guariti dalle terapie riparative: trasmettere il messaggio che nessuno deve essere denigrato solo perché “non è tornato eterosessuale”.
– Gli atei, gli agnostici e chi fa fatica ad avere un rapporto col Signore: dimostrare che se non è la fede ad accomunare le persone, lo può essere l’umanità che alberga nei loro cuori.
“Dio ti ama così come sei” è disponibile principalmente sul sito di Youcanprint in formato cartaceo e in formato digitale, ma si può trovare anche negli altri siti delle più grandi librerie (Mondadori, Feltrinelli, Amazon, ecc…).
*Matteo Tamai, classe 1991, dopo essersi diplomato in ragioneria (ramo comunicazione e marketing) a San Donà di Piave (VE), comincia a riconoscere piano piano la sua omosessualità e la accetta totalmente solo verso i 26 anni. Anche dopo quel momento così importante, non abbandona la sua vita in parrocchia (dal 2013 è l’addetto al foglietto parrocchiale del suo paese, dal 2016 gestisce il calendario dei lettori della liturgia e infine dà una mano ogni tanto in segreteria in Azione Cattolica a Treviso), sebbene ci siano tanti controsensi dovuti agli atteggiamenti della Chiesa verso la comunità LGBT che mettono in crisi la sua fede e che lo fanno interrogare sul senso di andare a messa, dato che per la maggior parte dei casi, le persone LGBT non vengono accolte pienamente per come sono. Si accende così la forte voglia di fare verità nell’ambiente cattolico che lentamente si sta sgretolando (purtroppo) per la sua poca credibilità e per le sue regole troppo rigide che spesso vanno oltre a chi le sta davanti. Oltre alla vita parrocchiale, dal 2018 svolge volontariato in Arcigay in vari locali per attività di informazione, sensibilizzazione e screening per HIV e altre MST (malattie sessualmente trasmissibili), e comincia a frequentare il gruppo Emmanuele di Padova.