Donne che amano donne. La relazione di coppia
Riflessioni di Kali Munro*, psicoterapeuta, liberamente tradotte da Pina
La maggior parte di noi ha sentito, diverse volte, queste stuzzicanti parole: “Indovina chi esce con chi?” o “Hai sentito chi ha litigato?”. Ci interessiamo completamente alle relazioni delle altre e il nostro desiderio di sapere non si limita alle lesbiche che conosciamo, ma anche a quelle delle comunità lontane.
Mentre molte lesbiche spettegolano o meditano su altre lesbiche, quanto spesso parliamo di ciò che realmente accade nelle nostre relazioni? Parlare davvero: non solo delle cose buone, ma anche di quelle cattive.
Il mito della relazione lesbica perfetta
Essere oneste in merito alle nostre relazioni è rischioso, in quanto esiste un mito non scritto in base al quale tutte le relazioni lesbiche sono perfette. Se la nostra non rientra all’interno del modello ideale, allora c’è qualcosa che non va in noi.
Molte volte, il bisogno di proclamare e proteggere il nostro amore, nel contesto di una società che odia le lesbiche, si trasforma nella pressione di nascondere i litigi all’interno del nostro rapporto, per paura che questi vengano usati contro di noi. La necessità di difendere il rapporto e sbandierarlo come perfetto può sfociare nel negare o minimizzare i problemi esistenti.
Siamo noi a creare le relazioni
Nelle vere relazioni lesbiche ci possono essere tantissimi comportamenti diversi. Il modo in cui costruiamo le nostre relazioni è un riflesso del modello di relazione eterosessuale, unito alla nostra creatività e all’impegno di dare vita ad una relazione senza uguali. In questo modo, siamo più liberi degli eterosessuali nel creare una relazione più equa rispetto ad una basata sui condizionamenti sociali e sulle aspettative.
La maggioranza delle relazioni lesbiche non segue affatto il modello eterosessuale, ma si forma con valori totalmente diversi. Possono essere relazioni d’amore, non monogame ma poligame, si può vivere da separate in casa per anni, essere d’accordo nel risolvere i problemi mentre si sta insieme “per tutto il tempo in cui si sta bene insieme”, al posto del tradizionale “finché morte non ci separi”, e considerarsi l’una con l’altra come uguali, amiche e amanti.
Far parte di una relazione lesbica può farci sentire appagate o portarci a chiedere che tipo di rapporto cerchiamo, invece di sentirci obbligate a seguire qualche modello di Hollywood. Tuttavia, non è facile essere creative: non viviamo nel vuoto, abbiamo contro le pressioni sociali. Per le lesbiche, l’omofobia può presentare un carico di pressione e danneggiare la nostra relazione.
La pressione dell’omofobia
Molte lesbiche soffrono sotto lo sguardo critico di familiari e parenti. Si chiedono se uscire o meno allo scoperto, dinanzi a chi e quando questo avverrà. Ci possono essere differenze tra due donne perfino nell’essere d’accordo nel non rivelare il tutto e nascondere la relazione. Se una delle due è succube dell’altra e questa nega costantemente la relazione in atto, allora la prima può sentirsi ferita, insicura e non amata.
Quella che sta all’interno dell’armadio (ndt: modo di dire per “non voler rivelare la propria omosessualità al mondo”) può sentirsi in collera con la sua compagna, ricordandole l’insicurezza e i sentimenti di colpa che prova. Entrambe le donne si sentiranno depresse, irritabili e infelici e inizieranno a discutere.
Questi sentimenti di dolore e collera possono sfociare in liti e preoccupazione per la stabilità della relazione. Allora, è di vitale importanza, per le due donne, parlare di ciò che provano e ascoltare e comprendere le paure e le inquietudini dell’altra.
Anche quando le due donne si rivelano totalmente come lesbiche, l’omofobia può influire negativamente a causa della persecuzione, della paura dell’abuso, dei momenti in cui spaventa farsi vedere insieme: ecco che, allora, esse si mantengono separate, iniziano a correre le voci e le supposizioni sul loro riguardo e anche di più.
Il problema ripetutamente indicato è l’omofobia, piuttosto che gli ostacoli all’interno della relazione. Entrambe le donne devono aiutarsi e lasciare le responsabilità ad altri, invece di litigare su come gestire la situazione. E’ molto meglio riconoscere questo problema e cercare la soluzione insieme.
Doppia condanna
Quando tra due donne ci sono differenze per razza, cultura, età e identità sessuale, queste possono essere degli ostacoli in più da superare. Inoltre, è vero che noi lesbiche diventiamo critiche e non facciamo leva su queste differenze, impedendo così alla relazione di funzionare. Tutto questo può essere particolarmente devastante e restrittivo per una coppia, così come l’essere rifiutate dalla maggioranza delle persone e dalle proprie comunità.
Nonostante il fatto che la coppia lesbica sia accettata da una parte degli amici, è ancora molto sgradevole per le coppie in generale essere doppiamente condannate: una coppia lesbica si sente sempre in dovere di presentarsi come perfetta perché tutto il mondo si aspetta che essa scoppi.
E’ una cosa troppo difficile per noi. E’ importantissimo trovare persone che appoggino la relazione, anche se ciò significa ricorrere alla terapia di coppia per un po’ di tempo.
Avere tempo per sé
Non è insolito che, all’inizio di una relazione, le coppie lesbiche tendano a passare tutto il loro tempo libero insieme, prese dall’amore e dalla scoperta reciproca. Non si frequentano più le amiche, si interrompono le attività condotte separatamente e la relazione si trasforma in un guscio. Questo può far sì che entrambe le donne si sentano bene per un certo tempo, ma poi il legame si affievolisce, di solito quando una delle due esprime la necessità di uno spazio proprio.
Essa può aver bisogno di tempo per stare da sola o con le sue amiche: se rinvia a lungo questo desiderio, il suo animo si riempirà di disperazione; oppure, potrà confessare alla sua compagna la necessità di stare un po’ lontana. Sentendosi rifiutata, quest’ultima potrà irritarsi e mettere in discussione l’amore della sua compagna o la reciproca compenetrazione.
Colei che cerca spazio si sentirà incompresa, soffocata e controllata e ciò causerà la necessità impellente di uno spazio proprio. Una combinazione niente affatto favorevole! In questo modo, e con poca reciproca comprensione, la maggioranza delle coppie finisce con il litigare, cosa non trascurabile per le due donne.
Conciliare le differenze
Conciliare le proprie differenze può essere un vero cambiamento per le coppie. Essendo lesbiche, ci piace il fatto di essere entrambe donne, la nostra somiglianza ci fa sentire bene. Godiamo l’una dell’altra, nel corpo, nelle cose che facciamo insieme, scambiandoci i vestiti, condividendo i pasti, la musica, idee e risate.
Ma quando c’è un punto, o molti punti, di differenza, ci sentiamo a disagio, ci spaventiamo o ci irritiamo per le cose meno importanti, come quando si va a dormire, o per quelle più importanti, come rifiutare le amicizie dell’altra o non godere dello stesso tempo di attività sociali. Ecco che, in certi momenti, scopriamo le nostre differenze.
Esse possono causare separazioni o modificare l’idea di come “dovrebbe essere” una relazione: la difficoltà sta nel conciliarle e adattarsi ad esse. E’ giusto scoprirle e farle emergere: ciò può aiutarci a sentirci più vicine; in alcuni casi, però, può metterci a disagio o favorire una certa egemonia da parte di una delle due.
Se la nostra identità è dominata dall’altra persona, si può pensare che qualcosa vada male tra entrambe, ma le differenze sono solo questo…..differenze. Non significano niente altro che rinnovarsi accettandole e, forse, goderne.
Ognuna può imparare dalle differenze dell’altra. Una donna che ha bisogno di molto spazio può imparare a gestirlo in modo chiaro e senza ferire la sua compagna. Una donna che ha bisogno di meno spazio può imparare il valore del suo tempo quando la sua compagna prende spazio per se stessa.
Per nostra inclinazione tendiamo ad abolire le differenze perché preoccupate del fatto che esse significhino che qualcosa va male nella relazione.
Ma, abolire le differenze porta solo a relazioni piatte e spente o, nel caso opposto, a liti costanti. Non riconoscere o svalorizzare le differenze porta a risentimenti, calo del desiderio sessuale, sbilanciamento dell’equilibrio di una coppia, frustrazioni e discussioni amare.
Lasciare che le differenze vengano alla luce del giorno e non intraprendere nulla in modo negativo significa dar vita ad una relazione. Si noti che parlare e apprezzare le differenze può prevenire molti problemi.
Conciliare i conflitti
Quando nasce il risentimento, la maggior parte delle donne evita di mostrarlo. Non abbiamo mai pensato a mezzi per conciliare la nostra collera o i nostri conflitti.
Molte donne tentano faticosamente di stare insieme comunque, minimizzando le differenze e annullando i sentimenti di collera o risentimento.
Tuttavia, la nostra collera non se ne va da nessuna parte e generalmente cresce e si esprime in forme indirette che, di solito, feriscono l’altra persona e la relazione. Esprimere i sentimenti è davvero importante e noi donne dobbiamo lavorare per poter fare questo. Prendere tempo per ascoltare gli altri può aiutare.
Ascoltare e comprendere i motivi della collera dell’altra aiuta. Non si tratta di stare bene o male, ma di comprendere i punti di vista di ognuna.
Molte volte un buon rimedio per una relazione con problemi è parlare con un’amica fidata di ciò che sta accadendo all’interno del rapporto.
I nostri conflitti non sono molto diversi da quegli degli altri e possiamo imparare ascoltando il modo in cui altre lesbiche hanno gestito i propri problemi…..qualcosa di cui non sentiremo mai abbastanza.
* articolo redatto nel 1998, rivisto nel 2001
Testo Originale: Relaciones lesbianas: hablando sobre nuestras relaciones