Due mamme e tre figli, questa è la nostra famiglia
Dialogo di Katya Parente con Giada Buldrini
Due mamme e tre figli: questa è la famiglia composta da Giada Buldrini, sua moglie Serena Galassi, i gemelli Leo e Thomas e l’ultima arrivata, Micol. Ma @duemammeetrefigli è anche un profilo social, grazie al quale Giada e Serena si raccontano e raccontano la loro vita quotidiana e quella dei loro bambini. Ed ora è un libro (Annoiate mai. Due mamme per tre figli, Love Edizioni, 2024).
Due diverse modalità per raccontare la quotidianità di una giovane famiglia arcobaleno. Sentiamo cosa ci dice in proposito Giada.
Ci raccontate un po’ di voi?
Siamo Giada di 37 anni e Serena di 41, ci siamo conosciute 14 anni fa e stiamo insieme da allora. Siamo ufficialmente sposate dal 2020. Sin dai primissimi appuntamenti, Serena mi confessa che il suo desiderio più grande, quello a cui non avrebbe mai rinunciato, era quello di diventare madre. Così, dopo qualche mese che siamo andate a convivere, abbiamo iniziato una ricerca online per capire come fare. Ora abbiamo due gemelli di 11 anni ed una bimba di 5 anni.
Perché avete deciso di intraprendere la vostra avventura social?
Perché avevamo capito quanto fosse utile alle persone sapere e capire. All’inizio condividevamo alcuni momenti sulle nostre pagine Facebook, era un modo per tenere aggiornati i nostri parenti che abitano un pò più lontano e che vediamo di meno. Ma da quando sono nati i gemelli, tantissime coppie sono venute a chiederci informazioni per sapere come fare. Avevamo capito che non eravamo in poche ad avere desiderio di maternità.
Le pagine social Duemammetrefigli sono nate nel 2020 durante il Covid, un modo per sensibilizzare il pensiero sociale (spesso ignorante solo perché ignora), ma anche per far sentire rappresentate le tante persone della comunità. Spessissimo ci chiedono ad esempio, anche come poter fare coming out.
Avete un sacco di follower. Come vivete la notorietà? E i bambini?
Non ci sentiamo famose e anche i bambini sono molto tranquilli nel loro quotidiano. Siamo una famiglia come tante, con le difficoltà che ha una qualsiasi famiglia, anche economiche. I bambini spesso si stupiscono quando capita che qualcuno ci riconosce per strada e ci chiede una foto insieme, una cosa alla quale anche noi non abbiamo fatto l’abitudine.
A proposito dei vostri figli. Siete riuscite entrambe a riconoscere legalmente i gemelli ma non la loro sorellina. Avete intrapreso qualche azione legale in merito?
Per la piccola ancora no. Il riconoscimento dei gemelli l’abbiamo ottenuto in tribunale, sempre nel 2020. Con la sorella dovremmo rifare di nuovo tutto da capo, questa volta chiedendo l’adozione del figlio del partner, unica cosa concessa al momento. E’ una cosa che toglie parecchie energie, non solo mentali. Quindi non ci siamo ancora sentite pronte a partire.
Avete scritto anche un libro…
Si, perché in tantissim* ce lo chiedevano. E poi perché era necessario, perché siamo in un periodo storico complicato, perché non è moda, non è egoismo, ma è vita ed è famiglia.
Sui social portiamo un messaggio che di nome fa “NORMALITÀ”. In questo libro però si capisce quanto la società spaventi, quanta strada ancora bisogna fare per raggiungere la VERA normalità.
E’ un libro per chi cerca conforto, per chi cerca un confronto, per chi vuole conoscere una realtà che non gli appartiene, ma che c’è e può essergli molto vicina. Con la speranza che smuova un po’ le menti e che sia di supporto a chi ne ha bisogno.
Vi sentite attiviste?
Non molto, perché in realtà seguiamo poco la politica e non la mastichiamo abbastanza.
Fatemi dissentire: Giada e Serena sono due attiviste. Perché l’attivismo non si fa solo sventolando una bandiera al Pride o entrando in realtà più o meno politicizzate. Lo si fa anche nel quotidiano, nel nascondimento e senza spettacolarità: è così che si sgretolano i cliché e i luoghi comuni. Essendo se stessi, semplicemente. Ed è quello che fanno, ogni giorno, queste due mamme.