“Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?” (Matteo 18:1-5.10)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Il bambino messo al centro dalle mani di Gesù è come il paralitico calato dal tetto dagli amici e messo al centro della casa davanti a Gesù; è come la donna peccatrice che, in mezzo alla casa di Simone, non ha parole ma solo lacrime e capelli da offrire come atto d’amore. Il bambino messo al centro dalle mani di Gesù è l’innocenza nutrita dall’umiltà, l’attesa nell’obbedienza, la fiducia nella volontà del Padre che tutto può e dona ai propri figli.
Dal Vangelo secondo Matteo 18:1-5.10
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino, costui è il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli, perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.