E’ importante essere sinceri quando si vuol essere amici di una persona LGBT
Testo tratto dal progetto Straight for Equality (Eterosessuali per la parità), pubblicato sul sito dell’associazione LGBT PFLAG (Stati Uniti), liberamente tradotto da Chiara Spasari, quinta parte
Punto tre: sii sincero. Per molte persone, le relazioni LGBT sono le stesse… ma diverse. Gli alleati eterosessuali considerano le relazioni LGBT tanto valide, legittime e reali quanto quelle eterosessuali, ma a volte i termini eterosessuali non risultano corretti, o tendono a deformare la realtà. A volte disponiamo dei termini giusti, ma non li usiamo per paura di imbarazzare o destabilizzare gli altri.
Incerto sulle parole da usare?
Basta chiedere. Chiedi quali sono le espressioni che i tuoi amici e familiari LGBT preferiscono: marito, compagno, fidanzato, ragazza, dolce metà… la lista è lunga, e una volta che lo sai, non avrai più l’ansia di scegliere il termine giusto.Ma una volta in possesso delle parole giuste, è ora di usarle.
Problema: “Non volevo farla sentire (o sentirmi) a disagio…”
Evelyn, 74 anni, commenta: “Stavo parlando con un’amica che vive nella mia stessa casa di riposo. Lei mi aveva invitato al matrimonio di sua nipote, e mi ha chiesto cosa facesse mio nipote. Ho detto che stava bene, non volendo offenderla, ho omesso che lui e il compagno con cui sta da 10 anni si erano uniti in una bellissima cerimonia, cui avevo partecipato con orgoglio. Voglio bene a mio nipote e al suo compagno, ma a volte non voglio rischiare di mettere altre persone in imbarazzo”.
Essere sinceri non è solo una questione di termini da usare: vuol dire parlare apertamente di familiari, amici, conoscenti LGBT, una volta in possesso delle espressioni giuste, dei termini corretti. Le persone spesso danno per scontato di offendere o di rendere la conversazione imbarazzante riferendo di persone o questioni LGBT, ma il più delle volte non è così.
Un recente sondaggio ha rivelato che 4 americani su 10 hanno amici intimi o famigliari omosessuali.
Un altro sondaggio ha mostrato che più della metà degli americani reputa che essere omosessuale sia accettabile tanto quanto essere etero.
Perché non dare alle persone l’opportunità di parlarne ed esprimere il proprio sostegno? (Puoi farlo.)
Anche se non fossero d’accordo tra loro, certamente non sarebbe la prima volta che si trovano ad esprimere opinioni diverse. Da alleato etero puoi fare la differenza, aprendo la strada a queste opportunità e favorendo queste conversazioni.
“L’aiuto da casa”: Dear Abby…
Una preziosa fonte di consigli personali, cui milioni di persone si sono rivolte, è anche uno dei più influenti alleati etero al mondo. Dear Abby dispensa parole di saggezza dal 1956, e spesso ha ottimi consigli per le persone che vivono situazioni di disagio. Molte volte ha fornito istruzioni su come affrontare la questione, che tu sia un alleato etero, un famigliare, o tu stesso una persona LGBT. La sua rubrica compare ogni settimana in più giornali di qualunque altra rubrica al mondo: cercala su https://www.uexpress.com/dearabby
Forse non sei pronto per affrontare una conversazione qualsiasi in un momento qualsiasi. Forse devi un po’ tastare il terreno con qualcuno vicino a te prima di iniziare a parlare apertamente in pubblico. Ma va bene. (A proposito, perché non hai detto al tuo collega al lavoro quanto adori scaricare gli ultimi film con il compagno del tuo amico?).
Come puoi iniziare: quando parli dei tuoi amici LGBT, tocca ogni aspetto, non solo quelli che credi che la gente voglia sentire.
L’invito
Legittima le espressioni usate dalle persone LGBT, usandole a tua volta. A volte le persone LGBT e gli alleati etero si sentono costretti a omettere delle “definizioni”.
Non sacrificare ciò che è giusto (e l’opportunità di far cambiare idea a qualcuno, o di reclutare un nuovo alleato) per ciò che pensi metta l’interlocutore a suo agio. Chi ti dice che anche lui non stia cercando l’opportunità di parlarne apertamente, anche con te? Trova le parole giuste, usale, e sii franco.
La migliore amica che ho al lavoro è lesbica. Recentemente ha chiesto di unirmi al gruppo in rete Pride della nostra azienda, per dipendenti LGBT e sostenitori della causa.
Avevo già pensato di iscrivermi, in modo da poter dimostrare apertamente il mio sostegno, ma non ero sicura di essere realmente invitata a farne parte. Quando me l’ha chiesto ci ho pensato, sapevo che non sarebbe stato un problema, e ora sono fieramente iscritta al gruppo. (Alice, 56 anni)
Testo originale (PDF): Guide to being a straight ally