E l’anello del papa scivolò via… segno Divino?
Riflessione di Stefania tratta da pibuaBlog
In questi giorni di polemiche papali e di chiamate alle armi contro "l'emarginazione del papa" (sic), rileggiamoci il rito con cui Benedetto XVI "ha scelto di celebrare la messa nella Cappella Sistina tornando all’antico, cioè volgendo le spalle ai fedeli dall’altare posto sotto l’affresco michelangiolesco". Peccato che in questo trionfo di simboli della chiesa "trionfante" l'anello del papa, da secoli simbolo concreto del suo potere, sfilandosi dalla sua mano senza far rumore ha voluto ricordargli, di fronte allo sfoggio di tanti simboli autocelebrativi, che la missione che Cristo affida alla sua chiesa forse è un'altra.
Per continuare con le sferzate di innovazione Benedetto XVI questa mattina (n.d.r. Domenica 13 gennaio 2008) ha scelto di celebrare la messa nella Cappella Sistina tornando all’antico, cioè volgendo le spalle ai fedeli dall’altare posto sotto l’affresco michelangiolesco, anche se ha seguito il messale di Paolo VI e la messa è stata officiata in italiano.
Ha fatto dunque un mix tra ”pre” e ”post” Concilio Vaticano II, volendo probabilmente dare ad intendere la continuità tra la visione precedente e quella attuale della liturgia.
A spiegare la natura del rito odierno era stato lo stesso Ufficio liturgico del Papa con una nota specifica: ”Si è ritenuto di celebrare all’altare antico per non alterare la bellezza e l’armonia di questo gioiello architettonico, preservando la sua struttura dal punto di vista celebrativo e usando una possibilità contemplata dalla normativa liturgica”.
Del resto non è mistero l’avversione di Benedetto XVI verso “l’eccessiva modernizzazione” del rito della messa, come ad esempio, gli atteggiamenti “disinvolti” di alcuni sacerdoti o i canti troppo “movimentati”, che dovrebbero essere sostituiti, secondo lui, con canti gregoriani o più “tranquilli”, evitando l’uso di strumenti rumorosi, battute di mani, eccetera. Non è mistero nemmeno il suo parere favorevole al ritorno della messa in latino, che sicuramente contribuirebbe a rendere vuote le chiese più di quanto già lo siano.
La seconda novità di oggi è che il Pontefice ha ribadito la sua convinzione che le porte del paradiso si apriranno esclusivamente per i battezzati, dichiarazione che si discosta dalle posizioni per lo meno possibiliste di Paolo VI o Giovanni Paolo II.
La mia impressione è che con questo Pontificato si stiano facendo molti passi indietro, e a proposito di passi indietro, è successo un fatto curioso: durante la celebrazione Benedetto XVI ha perso sul tappeto vicino all’altare l’anello del Pescatore che porta sempre al dito e che è uno dei segni della dignità pontificia.
Al piccolo incidente sarebbe seguito un momento di imbarazzo quindi il cerimoniere pontificio, mons. Guido Marini, sarebbe tornato indietro a raccoglierlo per poi riconsegnarlo a Ratzinger…Un segno Divino?