È tempo di sciogliere le nostre catene
Riflessioni di don Fabio
“Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo? Non consiste forse nel dividere il pane con l’affamato, nell’introdurre in casa i miseri, senza tetto, nel vestire uno che vedi nudo, senza trascurare i tuoi parenti?” (Is 58,6-7)
Sciogliere le catene, toglierei i legami, rimandare liberi: praticamente l’esatto opposto di ciò che ha fatto, poi, l’istituzione religiosa, di ogni tipo ed epoca.
Leggi, precetti, norme che, ancora oggi, anziché liberare l’uomo da ciò che l’opprime, lo affossa ancora di più, allontanandolo definitivamente da Dio.
“In lui [Gesù] ci hai manifestato il tuo amore per i piccoli e i poveri, per gli ammalati e gli esclusi. Mai egli si chiuse alle necessità e alle sofferenze dei fratelli. Con la vita e la parola annunziò al mondo che tu sei Padre e hai cura di TUTTI i tuoi figli”. (cfr. V preghiera eucaristica/c)
Ecco il nostro compito.
Potrebbe essere, magari, il nostro proposito per questa Quaresima appena iniziata.