“Ecco il mio servo, che io ho scelto…” (Matteo 12:14-21)
Riflessioni bibliche di Mauro Leonardi*, prete e scrittore
Fare la volontà di Dio significa anche saper riconoscere la maturità dei tempi, l’opportunità di quando e come agire. Gesù compie questo in modo assoluto e sublime, così che il suo essere servo coincide con il suo essere motivo di compiacimento per Dio; il suo essere umile e mite coincide con il trionfo di una giustizia eterna, che è anche speranza e misericordia per il mondo intero.
Dal Vangelo secondo Matteo 12:14-21
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».
* Mauro Leonardi (Como 1959) è sacerdote dal 29 maggio 1988 e da allora abita a Roma. Passa molte ore della sua giornata a fare il prete e predilige costruire ponti piuttosto che innalzare muri. Da anni scrive racconti, articoli, saggi e libri che ruotano intorno al rapporto tra l’uomo e Dio. Autore del blog Come Gesù. Abelis (Lindau) è il suo ultimo romanzo. I volontari del Progetto Gionata lo ringraziano per aver voluto condividere con noi queste sue riflessioni sulla Parola.