Ecco… lui verrà!
Riflessioni bibliche di Luigi T.
Matteo 1:18-24: «Ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù».
A chi insinua che l’amore della sua vita non tornerà, la piccola Cio Cio-san – una bambina appena cresciuta, i più la conoscono come Madama Butterfly – risponde guardando all’orizzonte con ostinazione. Lei lo sa che un giorno da quel mare vedrà tornare la sua nave – «Vedi? È venuto!». E immagina, prevede, programma nei dettagli. (I dettagli sono un modo di amare).
Non gli andrà subito incontro, ma si nasconderà per farsi cercare, per vederlo scendere dalla nave e desiderarla ovunque con lo sguardo. E lei si divertirà a lasciarlo per qualche attimo così, quasi a fargli ripagare l’attesa. Resterà nascosta, «un po’ per celia / e un po’ per non morire / al primo incontro». Sarà allora che lui, che non la vede, comincerà a chiamarla, e la chiamerà «“piccina, mogliettina, olezzo di verbena” – i nomi che mi dava al suo venire».
E se la chiama così, se la chiama con i nomi dell’intimità, lei non resisterà più. Non si resiste quando chi ama ci chiama con il nome dell’intimità. Forse anche quando arriverai tu, Gesù, io fingerò di nascondermi, per rallentare il cuore – «un po’ per non morire al primo incontro».
Come mi chiamerai? Quando arrivi a calmare il pianto della Maddalena che ti crede morto, e il corpo rapito, la chiami per nome, e solo allora lei ti riconosce. Prima ti aveva scambiato per uno chiunque – solo il custode del giardino. «Maria!» – e lei subito «Maestro!». Ma io son sicuro che sia stato il pudore dell’evangelista a sostituire con quel «Maestro!» chissà quale nome – «Amore!».
Ci si riconosce dai nomi, dai nomignoli, dai nomi dell’intimità. Sono importanti, i nomi. E forse mi rendo conto che è da tanto che ho smesso di chiamarti per nome. «Signore», «Maestro», sì, è bello, ma il comando resta quello: «Tu lo chiamerai Gesù».
Da questo Natale, Gesù, ricominciamo a chiamarci come nell’intimità, per nome, anzi, con i nomignoli che solo io e te conosciamo, e che importa se agli altri fanno sorridere o scandalizzano.