Ed esse si ricordarono delle sue parole (LC 24,1-9)
Riflessione di padre Pino sulla XV Stazione: Gesù risorge, letta nella Via Crucis online organizzata dal Progetto Adulti Cristiani LGBT il 26 Marzo 2020
Il primo giorno dopo il sabato, di buon mattino, si recarono alla tomba, portando con sé gli aromi che avevano preparato. Trovarono la pietra rotolata via dal sepolcro; ma, entrate, non trovarono il corpo del Signore Gesù. Mentre erano ancora incerte, ecco due uomini apparire vicino a loro in vesti sfolgoranti.
Essendosi le donne impaurite e avendo chinato il volto a terra, essi dissero loro: «Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea, dicendo che bisognava che il Figlio dell’uomo fosse consegnato in mano ai peccatori, che fosse crocifisso e risuscitasse il terzo giorno». Ed esse si ricordarono delle sue parole. (LC 24, 1-9 )
Riflessione biblica di Padre Pino
Il buio del sepolcro, sottoterra, è squarciato dalla luce di quelle due persone “in abito sfolgorante”… ma le donne hanno paura, e nascondono il volto; guardano a terra. La luce di queste persone turba, spaventa, mette in luce le loro paure… Non hanno più Gesù a dare loro coraggio… sono sole.
Ma questa coppia di persone luminose, le invitano a cambiare sguardo; distoglierlo dai morti e sollevarlo verso la vita. Si, uno sguardo al passato può aiutare; uno sguardo a quei momenti di tempesta e di morte dove Gesù, invece, con voce forte, prometteva la pace e la vita… Ma ora manca la sua voce; manca la sua presenza.
Eppure, quegli abiti sfolgoranti ricordano il suo. Sul Tabor. La sua gloria… E tornano in mente le sue parole di speranza… E tutto cambia.
Ma chi sono quelle due persone in abito sfolgorante? Perché riflettono la luce e la gloria di Gesù? Sono i discepoli di Gesù. Una coppia dei 12, inviati davanti al suo volto a preparare la sua visita nei villaggi della Palestina. Luca al cap. 9 li chiama “Angeli”. Angeli che riflettono il volto di Gesù, che ha preso decisamente la forma della Misericordia, dell’Amore fino alla fine.
Questi discepoli si sono lasciati lavare i piedi da lui; hanno mangiato il suo pane spezzato; hanno sentito l’amarezza del tradimento e la dolcezza del perdono; sono passati con lui attraverso il buio del dolore e della morte, per amore, e ora condividono la sua vita, la sua gloria. La sua veste sfolgorante. E possono annunciare la vita oltre la morte. La luce oltre il buio.
E sono in coppia… È detto: “due uomini”. Ma ora, mentre corrono con gioia via dal sepolcro, possono essere “due donne”. Due persone che – in coppia, nel loro essere comunità di amore – sanno riflettere meglio la vita e la luce di Dio.
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