Elemosina, digiuno e preghiera vanno fatti sì, ma non ostentati (Matteo 6:1-6.16-18)
Riflessioni di don Fabio
Matteo 6:1-6.16-18: “E quando pregate, non siate simili agli ipocriti che, nelle sinagoghe e negli angoli delle piazze, amano pregare stando ritti, per essere visti dalla gente”.
Gesù ha sempre evitato il protagonismo, e di conseguenza invitava a fare altrettanto ai suoi discepoli e a chi lo seguiva.
C’è un racconto molto bello sulla preghiera, di Anthony de Mello, che forse ci può aiutare a capire meglio la preghiera:
“Un ciabattino andò dal rabbino Issac di Ger e gli pose la seguente domanda: ‘Come posso fare per le preghiere del mattino? I miei clienti sono gente povera che possiede solo un paio di scarpe. Io passo a prenderle la sera tardi, e impiego quasi tutta la notte per ripararle; all’alba ho ancora del lavoro da fare se voglio che tutti abbiano le scarpe pronte prima di recarsi al lavoro. Ora io chiedo: Che cosa devo fare per le preghiere del mattino?’
“’Finora come ti sei comportato?’, domandò il rabbino. ‘Qualche volta le recito in fretta e poi mi rimetto a lavorare, ma questo mi fa sentire in colpa. Altre volte non prego affatto, ma anche in quel caso provo un senso di vuoto, e di tanto in tanto, quando sollevo il martello, mi sembra quasi di sentire il mio cuore sospirare: ‘Come sono sfortunato, non riesco neppure a recitare le preghiere del mattino”. E il rabbino replicò: ‘Se io fossi Dio, considererei quel sospiro molto più prezioso di una preghiera’”.
Con affetto, Fabio!