L’eunuco etiope, un nero queer è stato il primo non-ebreo convertito al cristianesimo
Riflessioni bibliche* di Kittredge Cherry pubblicato sul suo blog Jesus in Love (Stati Uniti) il 3 maggio 2012, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Secondo le interpretazioni progressiste della storia biblica dell’eunuco etiope, un nero queer è stato il primo non-ebreo convertito al cristianesimo. Il termine tradotto come “eunuco” include probabilmente una varietà di minoranze sessuali che oggi sarebbero definite LGBT o queer. Il racconto della conversione dell’eunuco di Atti 8:26-40 sarà letto in molte chiese la domenica.
L’eunuco etiope senza nome era triplicemente fuori dagli schemi – uno straniero con un genere non ben definito di una minoranza razziale – e la sua esperienza mostra che i cristiani delle origini accoglievano tutti i tipi di emarginati indipendentemente dalla razza, dall’identità di genere o da altre differenze.
L’intervento divino gioca un grande ruolo fin dall’inizio nella storia dell’eunuco. Esso inizia quando un angelo dà un sorprendente suggerimento al diacono Filippo. Questi sta conducendo una campagna di evangelizzazione di successo in Samaria, ma l’angelo lo interrompe ordinandogli di andarsene e prendere una strada solitaria nel deserto che va da Gerusalemme a Gaza.
Sulla strada Filippo incontra uno straniero che sta tornando a casa dopo aver pregato a Gerusalemme; è seduto sul suo carro e legge a voce alta il libro di Isaia. L’uomo è descritto come un eunuco etiope (eunouchos in greco), un importante ufficiale responsabile di tutto il tesoro di Candace, regina degli Etiopi.
Nell’uso contemporaneo un “eunuco” è un uomo castrato ma nei tempi antichi il termine aveva una definizione più vasta: significa letteralmente “il guardiano del letto”: gli eunuchi servivano e tenevano sott’occhio le donne nei palazzi reali e nelle case ricche. I datori di lavoro dovevano essere sicuri che gli eunuchi non fossero sessualmente coinvolti con le donne che dovevano proteggere, così molti eunuchi erano castrati, omosessuali o intersessuali. Molti, ma non tutti, erano sia castrati che omosessuali. Gli eunuchi erano ufficiali di fiducia che spesso accedevano a posti governativi di primo piano. Lo stesso Gesù ha usato “eunuco” come un antico termine per LGBTQ quando ha dichiarato in Matteo 19:12: “Ci sono eunuchi che sono nati così” (l’interpretazione tradizionale di questo passo della Scrittura è che Gesù parlasse del celibato volontario).
Quando Filippo vede l’eunuco sulla strada per Gaza lo Spirito Santo prende ancora l’iniziativa, spronandolo salire sul suo carro. Presto i due uomini vengono assorbiti in una conversazione sul brano della Scrittura che l’eunuco stava leggendo: Isaia 53:7-8. Il passo descrive l’umiliazione e l’ingiustizia sperimentate dal servo sofferente di Dio. Probabilmente l’eunuco aveva scelto questa Scrittura perché aveva appena subito il rifiuto dei leader religiosi quando aveva pregato nel tempio di Gerusalemme. Gli eunuchi erano degli emarginati sessuali nella società religiosa ebraica, come le persone LGBT nella Chiesa di oggi. La legge ebraica del primo secolo condannava gli atti omosessuali e proibiva agli eunuchi di conversi all’ebraismo. Deuteronomio 23:2 dice, senza mezzi termini, che “Non entrerà nella comunità del Signore chi ha il membro contuso o mutilato”.
Filippo ha utilizzato la profezia del servo di Dio rifiutato per raccontare all’eunuco di Gesù mentre viaggiavano insieme nel carro. Forse ha sottolineato anche la profezia di Isaia di qualche capitolo dopo:
Poiché così dice il Signore:
«Agli eunuchi, che osservano i miei sabati,
preferiscono le cose di mio gradimento
e restan fermi nella mia alleanza,
io concederò nella mia casa
e dentro le mie mura un posto e un nome
migliore che ai figli e alle figlie;
darò loro un nome eterno
che non sarà mai cancellato».
Isaia 56:4-5
Mentre il carro passa vicino all’acqua l’eunuco pone una domanda che ancora oggi fanno molte persone LGBT: “Cosa mi impedisce di essere battezzato?”. Non c’è ragione per impedire che l’eunuco riceva i diritti della piena appartenenza alla Chiesa. Filippo non mostra alcuna preoccupazione per l’orientamento sessuale dell’eunuco o per la sua razza. Risponde semplicemente: “Se credi con tutto il tuo cuore, puoi”. I due vanno nell’acqua e Filippo battezza l’eunuco seduta stante. Completata la missione, improvvisamente lo Spirito Santo porta via Filippo. Gli uomini non si rivedono dopo il fatto ma la Bibbia narra che l’eunuco “se ne andò pieno di gioia”.
Nel corso dei secoli, molti artisti, incluso Rembrandt, hanno dipinto la conversione e il battesimo dell’eunuco. L’immagine di Filippo e dell’eunuco etiope all’inizio di questo post viene dal Menologion di Basilio II, un calendario manoscritto miniato dell’XI secolo, ora nella Biblioteca Vaticana. Esso presenta una meravigliosa immagine di armonia tra due persone di razza e di orientamento sessuale differente. Sfortunatamente, molti altri dipinti storici dell’eunuco etiope hanno un sottofondo di razzismo, mostrando l’etiope come esotico o infantile.
Spesso Filippo, il diacono della storia, è confuso con l’apostolo Filippo, la cui festa cade il primo o il tre maggio. Comunque san Filippo il Diacono (a volte chiamato Protodiacono) si festeggia l’undici ottobre nella Chiesa Cattolica e in quella Episcopaliana e il sei giugno nelle Chiese Ortodosse. Qualunque giorno sia, il suo esempio di smisurata accoglienza per un uomo queer nero è un’ispirazione per il presente.
* I passi biblici sono tratti dalla Bibbia di Gerusalemme/CEI.
Testo originale: Ethiopian eunuch: Early church welcomed queers