Era ora che arrivasse il Natale!
Riflessioni di Abigaïl Bassac* pubblicate sul mensile protestante Evangile et Liberté (Francia) n° 344 del dicembre 2020, liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Era ora che arrivasse il mese di dicembre, per molte ragioni. La prima fra tutte è che festeggeremo il Natale. La “magia” che accompagna questo periodo viene percepita soprattutto dai bambini, ma anche per noi può risvegliare la capacità di meravigliarsi: Natale è la festa della gioia e delle promesse che accompagnano le nascite.
Potremo cantare le canzoni che amiamo, organizzare momenti privilegiati con la nostra famiglia, aprire i riquadri dei nostri calendari di Avvento, immaginare quali possano essere le piccole attenzioni da dedicare ai nostri cari, le luci per le vie, decorare un abete, magari allestire un presepe ai suoi piedi, o appendere una corona alla nostra porta.
Non disprezziamo queste gioie, piccole o grandi che siano; festeggeremo il Natale anche in Absurdistan, il Paese dove tutti compilano da sé i propri certificati e si autorizza la vendita di abeti per decreto ministeriale.
A parte questo, la fine del mese segnerà la fine a un anno che per molti è stato un anno di sofferenza psichica e fisica. Sarebbe ingenuo pensare che il prossimo anno non porterà nessuna sofferenza, ma mi sembra che per molti il 2021 sia fonte di speranza.
Infine, era ora che arrivasse il mese di dicembre, perché ci avviciniamo al solstizio d’inverno, che ci promette un po’ più di luce ogni giorno. E se un francese su cinque conosce la depressione, il ritorno graduale della luce non è certo cosa da trascurare: ne sanno qualcosa tutte le persone che in inverno vivono disturbi dell’umore.
Che tutti coloro che soffrono sappiano che le loro difficoltà possono essere ascoltate e affrontate. Facciamo attenzione al benessere di chi ci circonda, e cogliamo ogni occasione offerta dalle piccole e grandi gioie del Natale per rallegrare i cuori. Ricordiamoci che Natale porta con sé una promessa: il giorno ritorna, eccolo, è quasi arrivato.
* Abigaïl Bassac ha conseguito un master alla Scuola Pratica di Studi Superiori (sezione di scienze religiose) e ne sta conseguendo un altro, in teologia, a Ginevra. È coordinatrice tecnica per l’insegnamento a distanza dell’Istituto Protestante di Teologia e caporedattrice di Évangile et liberté.