Ero stato respinto, ma sono sempre innamorato
Testimonianza di Innocenzo del Progetto Gionata
Vi scrivo queste righe dal piccolo paesino del Sud dove sto passando alcuni giorni di pausa. Qui, come potete immaginare, di omosessualità nessuno parla, tutti continuano a inginocchiarsi davanti al primo prete o al primo politico che passa ma poi fanno ciò che gli garba, di nascosto, tanto per non dar scandalo … Qui essere gay non è possibile … al massimo si fa il perfetto padre di famiglia di giorno e sesso veloce e anonimo la sera, stando attenti affinché gli altri non intuiscano, non scoprano e non ti scaccino…
Nel mie giornate silenziose e tranquille, anche troppo, tra una passeggiata e un riposino pomeridiano ho letto con attenzione le email dei miei amici, credenti e omosessuali, ed ho ripensato alle nostre discussioni, alle speranze e alla rabbia di questi giorni in cui una parte della nostra chiesa lancia parole di fuoco su di Noi quasi che fossimo una “categoria sociale” e non uomini e donne con una storia alle spalle …
Ma al di là di tutto sono convinto che questo che stiamo vivendo è un momento, forse sgradevole, ma MOLTO importante perché finalmente il tema dell’omosessualità è uscito dall’armadio (”salir del armario” è una espressione della lingua spagnola traducibile con “uscire dall’armadio” che sta per coming out) … Finalmente noi omosessuali possiamo far sentire la nostra voce e raccontare il nostro cammino perché pian piano inizi il cambiamento …
Mi ha colpito molto la lettera di Michele che ha scritto al gruppo di credenti omosessuali che frequento: “ho saputo dal mio amico Sergio … che esistete. Vi scrivo perchè la notizia ha suscitato tenerezza e malinconia in me, facendomi ripensare ai bei tempi in cui, più giovane e ottimista, sognavo un dialogo con la Chiesa. Tanti incontri a livello nazionale tra i vari gruppi, speranze e belle cose. Esperienze che anche altri vi avranno raccontato, … Le conclusioni le salto. Le mie grandi amarezze e il mio vuoto interiore odierno pure“.
Parole malinconiche eppure vorrei dirgli grazie, in fondo se non ci fossero stati i tanti gruppi di credenti omosessuali del passato oggi forse saremmo all’anno zero nella discussione su questo tema nelle varie chiese, invece ….
Metodisti, Valdesi e Luterani stanno affrontando il tema delle unioni gay con grande attenzione e anche nella chiesa cattolica la discussione è in atto. Personalmente credo che sia arrivato il momento di rimboccarci le maniche e di dare il nostro contributo, piccolo o grande che sia, alla discussione in atto. Forse è giunta l’ora di far capire con la nostra Testimonianza, alle nostre chiese e alle persone che ci stanno vicine, che ci siamo anche noi, con le nostre speranze, il nostro cammino, la nostra fede …
Vorrei terminare queste mie riflessioni con queste righe scritte da Steve Jobs che sento parlano a tutti noi:
“Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non bisogna perdere la fede, però. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l’amore per quello che ho fatto. Bisogna trovare quel che amiamo. E questo vale sia per il nostro lavoro che per i nostri affetti. Il nostro lavoro riempirà una buona parte della nostra vita, e l’unico modo per essere realmente soddisfatti è di fare quello che riteniamo essere un buon lavoro. E l’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che facciamo. Chi ancora non l’ha trovato, deve continuare a cercare. Non accontentarsi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie d’amore, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, bisogna continuare a cercare sino a che non lo si è trovato. Senza accontentarsi“.