Escludere nella chiesa significa allontanare Cristo dal nostro cammino (Lc 9,46-50)
Riflessioni bibliche di don Fabio
“Chi è diverso da me mi regala l’incanto di conoscere il mondo solo se mi è accanto […] E la ricchezza che vince ogni povertà… si chiama solo diversità” (da una filastrocca di Elide Fumagalli)
“Giovanni prese la parola dicendo: «Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito, perché non ti segue insieme con noi». Ma Gesù gli rispose: «Non lo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi»“. (Lc 9,46-50)
La liturgia di oggi ci propone il brano parallelo del Vangelo che abbiamo meditato ieri.
Colgo l’opportunità per ribadire il fatto che, se, per qualsiasi motivo, escludiamo dalla nostra comunità qualcuno, perchè “non è dei nostri“, in realtà stiamo escludendo proprio Lui, che si è fatto escludere da tutte le istituzioni, perché tutti potessero ritrovarsi in Lui.
“La Chiesa è “UNA” – dice Silvano Fausti – non perché mangia le altre, ma perché tollera ogni diversità“.
Io cambierei “tollera” con “ama – accoglie – abbraccia” tutte le diversità, ogni tipo di diversità.
Essere uniti a Cristo significa essere uniti a Dio. E Dio è il Padre che ha figli e figlie tutti diversi e capaci di utilizzare i doni che Lui stesso ci ha fatto: il cuore e l’intelligenza!
con affetto Fabio!