Esserci per testimoniare. Anche a Firenze il 4 Aprile veglieremo
Nelle scorse settimane da Firenze è stato lanciato un appello affinché tutte le persone di buona volontà veglino in preghiera, insieme con i gruppi di credenti omosessuali, per ricordare le vittime della violenza dell'omofobia e per lasciare un segno concreto di speranza cristiana. La città di Firenze ha risposto con forza a questo appello. In fondo sono i piccoli gesti che cambiano il mondo, a ognuno di noi il compito di decidere se far finta di nulla o se portare la sua silenziosa testimonianza.
Nelle scorse settimane da Firenze è stato lanciato un appello affinché tutte le persone di buona volontà, insieme con i gruppi di credenti omosessuali, veglino in preghiera per ricordare le vittime della violenza dell'omofobia e per lasciare un segno concreto di speranza cristiana.
La città di Firenze ha risposto con forza a questo appello. La comunità Valdese e Battista fiorentina, la comunità vetero cattolica, il movimento "Noi siamo chiesa", il gruppo di formazione cristiana "Villa Guicciardini" hanno fatto proprio questo invito e Venerdì 4 aprile 2008, alle ore 21, pregheranno insieme ai credenti omosessuali fiorentini della REFO (Rete Evangelica fede e Omosessualità) e del gruppo di cristiani omosessuali Kairos, sotto le volte neogotiche della chiesa valdese di via Micheli (angolo via La Marmora).
Sarà una preghiera ecumenica che vuol unire credenti cattolici e evangelici che rifiutano di essere “Chiesa dell'indifferenza", quando migliaia di fratelli e di sorelle omosessuali soffrono (minacciati, torturati e anche uccisi in alcuni Paesi) nel mondo e anche in Italia, solo perché esistono e perché vogliono vivere l’affettività che il Signore ha donato loro.
L'appello lanciato dai credenti fiorentini è stato raccolto anche da numerose comunità cristiane e da tanti gruppi di credenti omosessuali che in 44 città in Italia ed in altre parti del mondo (Spagna, Cile, Argentina, Irlanda, ecc) organizzeranno, in comunione con Firenze, tante veglie di preghiera dal 2 al 6 aprile 2008.
Scriveva Dietrich Bonhoeffer: “viene il giorno in cui sarà forse impossibile parlare apertamente, ma noi pregheremo, faremo ciò che è giusto”, ecco perchè pregheremo per le vittime dell'omofobia, perchè sono i piccoli gesti che cambiano il mondo: a ognuno di noi il compito di decidere se far finta di nulla o se portare, anche a Firenze, la nostra silenziosa testimonianza.