Sono un gay benedetto. In cammino con Drachma, il gruppo di cattolici glbt di Malta
Intervista di Silvia Lanzi, 10 luglio 2011
Quando mi è stato chiesto di intervistare uno degli esponenti di Drachma, il gruppo di cristiani omosessuali di Malta mi sono fatta un giro in internet per conoscere meglio il gruppo e reperire un po’ di materiale.
Poi ho elaborato le domande (ringrazio Claudio Abate che è stato così gentile da tradurle per me), le ho inviate e ho aspettato le relative risposte che, puntuali, sono arrivate.
Traducendole, mi sono accorta che chi me le aveva mandate era una persona incredibile. Mi sono commossa, per la loro lucidità e profondità e ho voluto vedere che faccia avesse uno così saggio. Grazie alle risorse infinite del web, mi sono trovata di fronte ad un sorridente ragazzo venticinquenne.
Venticinquenne?!? Sì. Mi sono stupita e mi sono trovata a pensare che, se ci sono ancora venticinquenni così, allora non tutto è perduto. E ora, lascio a lui la parola.
Perché il nome “Drachma”?
Questo nome è stato deciso prima che mi unissi al gruppo, ma venne fuori quasi come qualcosa di ovvio durante un momento di preghiera nel quale il gruppo rifletteva sulla parabola di Luca 15-8,10
La parabola parla di qualcosa di prezioso che è stato smarrito e poi ritrovato. Vi siete trovati anche voi perduti?
Sì, anche non ho mai rinunciato alla mia fede in Dio, cercavo delle risposte perché non potevo fare altrimenti. Drachma è stata la risposta e il carburante che ha fatto sviluppare la mia fede e l’ha resa matura.
Come avete fatto a ritrovare voi stessi?
Il cammino che ho iniziato per ritrovare me stesso, è incominciato mentre stavo guardando la locandina di una conferenza di James Alison sull’essere gay e cattolico. In quel periodo, nel 2007, non sapevo chi fosse, ma la questione del “gay e cattolico” era molto importante. James Alison, mi è stato di ispirazione e, attraverso lui, ho saputo di cosa Drachma si occupasse. Lì è iniziato il mio cammino.
Il vostro si definisce un gruppo cattolico. Poco tempo fa, in Italia, un giornalista (Michele Serra) ha scritto che non ha senso, per noi omosessuali, voler appartenere ad una chiesa che ci respinge. Qual è il vostro parere in merito?
Credo che il gruppo non debba essere solo cattolico ma interconfessionale e accogliere TUTTI. Sono cattolico perché sono nato in un Paese in cui non ci si domanda nemmeno perché si dovrebbe scegliere di esserlo.
Nonostante ciò ho trovato molti religiosi nella stessa Chiesa cattolica che mi hanno insegnato moltissimo e che hanno anche accettato appieno la mia sessualità e non ho mai visto alcuna forma di rifiuto sebbene ufficialmente la Chiesa cattolica affermi che dobbiamo vivere in castità. Io stesso vivo una conflitto interiore – lasciare la Chiesa cattolica un’altra di fede cristiana che però sia assolutamente inclusiva. Continuerò a combattere con la speranza che un giorno la Chiesa cattolica cambi il suo punto di vista? Credo che un giorno le cose cambieranno, ma ci vorrà lo sforzo di un gruppo di persone e non di uno solo
Il vostro blog è molto ben costruito e ricchissimo di spunti. Pensate che possa aiutare, chi lo legge, a farsi un’idea dell’omosessualità diversa dai soliti stereotipi?
Grazie per i complimenti riguardo al blog. Spero davvero possa aiutare il lettore ad avere una prospettiva diversa. Spero che, un giorno, potremo avere il nostro sito web con una persona che possa aggiornarlo costantemente, così da essere ancora più visibili sul web.
Ogni cristiano è testimone della Buona Novella. Il vostro appartenere a Drachma come ha influenzato la vostra vita?
Ora ho un’idea più chiara di chi sia Gesù. Non è qualcuno che vive sulle nuvole e ti guarda da lontano. È tra noi e con noi. Dobbiamo solo prestare attenzione a ciò che succede accanto a noi e lì troveremo Gesù. A volte ciò richiede che facciamo cose apparentemente sciocche, o che vanno contro il senso comune – ma lo stesso Gesù le faceva. Era assolutamente ortodosso, alla sua maniera.
Ha sempre sorpreso le persone con le sue parole e le sue azioni. Drachma mi ha anche permesso di trasformare la mia rabbia contro le posizioni ufficiali della Chiesa cattolica in amore e comprensione. Drachma mi ha permesso di far pace con la mia sessualità e questo ha avuto effetti positivi al lavoro, con i gruppi di cui faccio parte e con gli amici.
Come coppia?
Non fosse stato per Drachma non credo che io e Chris, il mio compagno, ci saremmo mai incontrati. È grazie alle persone di Drachma che un giorno ho deciso di unirmi a loro per una serata conviviale e lì ho incontrato Chris.
L’argomento principale si conversazione con lui fu proprio Drachma e iniziai a convincerlo per farlo entrare nel gruppo. Pochi giorni dopo eravamo innamorati 😛
E che testimonianza date come coppia cristiana?
Come coppia ci siamo chiesti parecchie volte: “Perché scegliamo di essere cristiani?” e non credo che abbiamo ancora trovato la risposta. ma pensiamo davvero che gli insegnamenti della Bibbia e le riflessioni che ne derivano ci hanno aiutato in molti modi a realizzare che noi, come coppia, non siamo condannati da Dio.
Entrambi facciamo la nostra piccola parte nella comunità – attraverso il lavoro, essendo impegnati in organizzazioni di volontariato, e ci aiutiamo a vicenda in parecchie faccende.
Questo ci ha aiutato a crescere e a diventare molto più maturi nella nostra relazione. Crediamo anche in una prospettiva cristiana della relazione e cioè, amarci l’un l’altro senza ferirci e sopraffarci e io credo che questa sia una testimonianza di come le coppie gay possano essere benedette da Dio nelle loro relazioni d’amore.
Testo originale: I am Gay and I am BLESSED. Drachma LGBT Group in Malta