Essere Elisabetta. Il carisma dei genitori cristiani con un figlio LGBT
Riflessioni biibliche di Louise Laferla pubblicato su Bondings 2.0, blog dell’associazione cattolica New Ways Ministry (Stati Uniti), il 22 dicembre 2016, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Ogni anno, nella settimana che precede il Natale presentiamo persone normali la cui vita è stata segnata da una straordinaria chiamata di Dio: Elisabetta e Zaccaria, Maria e Giuseppe, persone timorate di Dio che per me sono sempre state così lontane dall’esperienza di vita quotidiana. La mia prospettiva è cambiata quando ho scoperto di essere madre di un figlio gay. Essere cattolica e occupata attivamente nel ministero pastorale e nell’accompagnamento spirituale, mi ha portato a domandare a Dio: “Com’è possibile? Com’è possibile che io continui a servire la Chiesa cattolica quando voglio essere sincera su quello che sono?”
Il mio punto di vista nei riguardi di queste figure bibliche è cambiato quando ho scoperto di essere madre di un figlio gay. Essere cattolica e occupata attivamente nel ministero pastorale e nell’accompagnamento spirituale, mi ha portato a domandare a Dio, in modo molto simile all’annunciazione di Maria e al momento in cui a Zaccaria viene detto della gravidanza di Elisabetta: “Com’è possibile? Com’è possibile che io continui a servire la Chiesa cattolica quando, allo stesso tempo voglio essere sincera su quello che sono – cioè madre di un figlio gay?”
Nel mio processo di “coming out”, di cui molti genitori di figli LGBT fanno esperienza accettando la loro nuova realtà famigliare e condividendola con gli altri, ho capito che Maria e Giuseppe hanno intrapreso un percorso simile. Come mette giustamente in evidenza Elizabeth Sextro, nelle sue riflessioni sulla quarta settimana di avvento postate su Bondings 2.0, raramente sentiamo del coraggio del ‘sì’ di Maria – sebbene la sua gravidanza al di fuori del matrimonio avrebbe potuto significarne la morte. Non abbiamo mai nemmeno sentito della fiducia avuta da Giuseppe nel prendere Maria come sua sposa, e nel credere che nella sua gravidanza fosse implicato Dio, e non un altro uomo.
Ugualmente, non abbiamo sentito quanti pettegolezzi si facessero su di loro, ma, se prestiamo attenzione a determinati dettagli, ne abbiamo degli indizi. Allo stesso modo, una delle maggiori paure che ho dovuto affrontare come madre di un ragazzo gay, è stata quella dei pettegolezzi nei nostri gruppi cattolici. Ho eletto Maria e Giuseppe come miei mentori nella fiducia in Dio, sperimentando la libertà mentre tenevo fede a ciò a cui mi sentivo chiamata a fare e ad essere come madre.
Credo che Maria abbia avuto non solo coraggio, ma anche una profonda fede nella parola di Dio che non lascia mai soli ‘i suoi piccoli’. Come segno dell’accompagnamento e della vicinanza di Dio, a Maria è stata data ad Elisabetta, un’altra donna ordinaria che si vergognava di non aver avuto figli maschi. Elisabetta non è solo un segno, ma anche una compagna per Maria: infatti hanno sperimentato insieme i modi inusuali in cui Dio mostra la sua gloria. Nel mio processo di coming out, mi è stata donata ad un’altra Elisabetta, un’altra madre cattolica di un figlio gay, più ‘anziana’ dal momento che aveva sperimentato il processo di coming out alcuni anni prima di me. Il mio primo incontro con lei mi ha lasciato una gioia tale da ricordarmi quel che doveva essere passato tra lei e Maria! A molte di noi è stato dato uno speciale dono di amicizia e il desiderio di essere delle Elisabette per gli altri genitori durante il loro processo di coming out.
Così, appena prima di Natale, offro una preghiera di ringraziamento per tutte le Elisabette delle nostre vite, quelle persone che, in un modo o nell’altro, ci hanno incoraggiato a continuare questo cammino di fede unico e irripetibile, alcune volte contro ogni previsione, ma in pace e con gioia, sapendo che Dio non abbandona quelli che credono in lui.
* Louise Laferla è madre di due figli maschi, uno dei quali è gay. Fa parte di Drachma Parents, un’organizzazione cattolica di genitori di figli LGBT di Malta oltre ad essere membro attivo del Lay Community alMSSP Oratory Church, B’Kara, sempre a Malta. Questo post è basato su un recente discorso che ha fatto durante un ritiro di Drachma Parents.
Ecco i passi evangelici citati nel post: L’annuncio a Zaccaria: Luca 1: 5-25; L’annunciazione: Luca 1: 26-38; La visitazione: Luca 1:39-45.
Testo originale: Being Elizabeth: The Call to Being a Parent of an LGBT Person