Essere gay e cristiani. Dove è il problema?
Riflessioni del reverendo Michael S. Piazza Presidente di Hope for Peace & Justice (Stati Uniti), liberamente tradotte da Giacomo Tessaro
Nel 1981 ho pubblicato una piccola brochure intitolata Homosexuality and Christianity (Omosessualità e cristianesimo). Ne sono state stampate più di un milione di copie in inglese, spagnolo e francese ed è tutt’ora una delle pagine più visitate del sito Cathedral of Hope. Venticinque anni dopo sono sorpreso di incontrare ancora così tanta gente che ancora lotta con la sua sessualità e la sua spiritualità.
Molto spesso, le persone che assisto, le email che ricevo e le conversazioni in drogheria o al ristorante ritornano in un modo o nell’altro su questo argomento. Perché? Perché questo unico argomento sembra dividere così tanto la chiesa ed essere una cosa così lacerante per molti?
Anche lesbiche, gay, bisessuali e transgender che non stanno lottando con la loro sessualità e la loro spiritualità vivono, nei fatti, con rabbia questo argomento.
Sono arrabbiati con la religione organizzata, e la maggioranza di lesbiche, gay, bisex e trans (LGBT) non avranno più a che fare con la chiesa. Hanno permesso al loro dolore o alla loro paura di derubarli di una comunità di fede e di una casa spirituale. Questa non è una decisione salutare.
La sessualità e la spiritualità umane sono due forze molto potenti nelle nostre vite. Le teniamo chiuse in compartimenti stagni per paura che si incontrino e creino un’esplosione. Forse abbiamo bisogno proprio di questo. Troppo spesso manteniamo credenze antiquate e disfunzionali sia sul sesso che su Dio. Agiamo come se Dio non sapesse che siamo esseri sessuali, come se non ci avesse fatti così, come se non ci avesse progettati per goderne.
In quella che è stata una delle più grandi frodi della Destra Religiosa. Hanno fatto delle parole “valori “ e “moralità “ dei sinonimi, in termini politici, di omofobia e antiabortismo. Sono stati molto più efficaci di quanto non abbiamo loro riconosciuto.
Per capire, provate questo test: se sentite la frase “ È un peccatore / è una peccatrice ! “ cosa pensate di primo acchito: che la persona sia stata colta in qualche atto sessuale’ o a non aiutare i poveri? Abbiamo fatto una virtù di provocare guerre e un vizio dell’amore non represso.
Anche nella comunità gay tendiamo a giudicare molto più duramente qualcuno che non ha rispettato i nostri standard di comportamento sessuale rispetto a qualcuno che sfrutta il prossimo nel mondo degli affari. Perché trinciamo giudizi su una persona che è “ sessualmente promiscua“ (qualsiasi cosa voglia dire) ma scherziamo sui cospicui consumi della nostra comunità?
Quello che sto dicendo è che i fondamentalisti – sia cristiani che musulmani – sono riusciti a connettere sesso e peccato, perfino nelle menti dei progressisti.
Dobbiamo sfidare i nostri giudizi e la nostra arroganza se vogliamo essere abbastanza liberi da aiutare gli altri ad esaminare i loro. Sì, quello che dicono sull’omosessualità è irrazionale, ma non possiamo certo discutere con loro se anche noi continuiamo ad avere credenze irrazionali. Dobbiamo rinunciare al pensiero magico e alla superstizione. Se crediamo che qualche cosa sia sbagliato abbiamo bisogno di sapere perché è sbagliato, non accettare ciò che ci è sempre stato detto.
Dobbiamo smettere di etichettare qualcosa come peccaminoso solo perché viola i nostri pregiudizi e dare di nuovo un’occhiata alle parole di Gesù scritte in rosso nei vangeli.
Stiamo distruggendo il nostro pianeta, uccidendo l’un l’altro, perpetrando ingiustizie a causa della razza, della classe sociale, del sesso e dell’origine nazionale. Stiamo scartando gli anziani e permettendo ai bambini di morire di fame mentre affrontiamo un’epidemia di obesità.
Se cerchiamo cose da etichettare come malvagie o peccaminose non sprechiamo energie a preoccuparci di cosa gli adulti fanno con i loro genitali. Infine, Gesù ha detto poco sul sesso, ma molto su come trattiamo i poveri. Questi sono i valori morali che voglio i nostri politici appoggino.
Magari aspettano che persone che hanno fede si facciano avanti.
Testo originale: Commentary: On Being Gay and Christian