Essere giovani cristiani LGBT. Un testo in cui riconoscerci per lodare il Signore di averci creato LGBT
Dopo circa quattro anni in cammino, con il Progetto Giovani Cristiani LGBT abbiamo sentito il bisogno di fermarci, sognare e pregare sul significato più profondo del nostro percorso di gruppo. E’ nato così il testo di un nostro “regolamento”, di cui condividiamo qui la parte introduttiva. Perché essere giovani, essere cristiani e LGBT non è una contraddizione, ma un cammino da compiere insieme!
In un tempo in cui le comunità cristiane cercano di comprendere non senza difficoltà come accompagnare le persone LGBT, come realtà giovanile vorremmo essere d’aiuto alle nostre chiese, coltivando le peculiarità tipiche dei giovani, quali apertura ad un tempo nuovo, autenticità e coraggio. Nel far questo non vogliamo stare soli, anzi desideriamo condividere fraternamente la strada anche con quanti faticano a scorgere le possibilità di bene nelle nostre vite. Come giovani vorremmo ascoltare con cura la chiamata personale di Dio su di noi, ma nel far questo sentiamo di non poter fare a meno di un percorso comunitario di fede.
Nei nostri percorsi di vita ci sembra di riconoscere, come per tutti, possibilità di evoluzione positive e negative. Ci sono difficoltà, inquietudini, c’è la Croce, ma anche un esercizio quotidiano del bene che si esprime in testimonianze esemplari di vita in coppia, di servizio, di dono di sé, che sono come fari che accendono la speranza e ci aiutano ad andare avanti. Vorremmo portare alle Comunità Cristiane la luce che scorgiamo nella nostra vita, mettendoci in gioco anche per raggiungere quei giovani “lontani” non per mancanza di fede, ma perché feriti o delusi.
Per il nostro viaggio di vita, partiamo dall’amicizia e dall’incontro con Gesù, esperienza che vorremmo portare con umiltà anche ai nostri coetanei, scoprendo e coltivando anche la nostra vocazione missionaria. È Lui il Maestro che non ci abbandona mai e ci fa sentire amati, soprattutto quando siamo desolati, sconfitti e vediamo il deserto intorno a noi.
La sessualità e l’affettività fanno per noi parte di un percorso personale di umanizzazione che ciascuno potrebbe compiere secondo i suoi tempi. Sono tante le domande che portiamo con noi su questo tema, soprattutto perché un ideale di sessualità troppo rigoroso corre il rischio di un corto circuito da cui può nascere una vita doppia ed inautentica. Vorremmo chiedere alle Comunità Cristiane di aiutarci ad accogliere serenamente questa dimensione della vita, come energia buona e possibilità di aprirsi al mistero dell’altro. Una dimensione che, nella gradualità con cui ciascuno si incammina verso la perfezione dell’Amore, può essere vissuta responsabilmente o sublimata, ma mai repressa sterilmente.
Come giovani vorremmo prepararci alla vita aspirando alla salvezza ed alla santità. Nell’integrazione pienamente umana di corpo, psiche e spirito, vorremmo avvicinarci a possibilità vocazionali (vita in coppia, servizio missionario, vita consacrata), che riflettano davvero la nostra dignità di figli e figlie. Nelle strade della vita, l’aspirazione alla santità significherà il rifiuto di ogni mediocrità e dipendenza. Potremo avvicinarci alla gioia piena ed alla libertà vera non nonostante ma grazie al nostro orientamento sessuale ed affettivo. Potremo allora davvero lodare il Signore per la grazia della Sua creazione che si è compiuta in noi.