Essere lesbica e musulmana in Marocco
Articolo di Shams pubblicato su Le SiteInfo (Francia) il 28 luglio 2016, libera traduzione di Marco Galvagno
In Marocco si parla spesso dei gay, ma quasi mai delle lesbiche, tema ancora più tabù o accettato meglio? Il Sito Info è andato a incontrare giovani donne che testimoniano le difficoltà incontrate nella società marocchina. A volte il loro orientamento sessuale viene accettato dai loro cari, ma nella maggior parte dei casi è un po’ complicato.
Testimonianza di Maya, 23 anni di Casablanca, laureata in marketing e scienze della comunicazione.
Quando e come ha scoperto di essere omosessuale?
Da molto tempo provo un ‘attrazione inspiegabile e incomprensibile verso le donne, ma ho scoperto di essere lesbica il giorno in cui ho incontrato la donna della mia vita e ho capito che era davvero possibile innamorarsi di una persona del proprio sesso. È in quel momento che ho avuto un flash-back di tutte le volte che avevo provato qualcosa vedendo una donna, cosa che non capivo mai. Ho saputo alla fine chi ero e la battaglia contro me stessa è iniziata.
Lei odia gli uomini?
Affatto. Non odio gli uomini, semplicemente non provo attrazione fisica nei loro confronti.
Viene giudicata dalle persone che la circondano per la sua omosessualità?
Sicuramente anche se scelgo bene a chi dire che sono lesbica, sono circondata da persone che mi apprezzano, nonostante il mio orientamento sessuale, che riguarda solo me. Persone che capiscono che non è mai stata una scelta, che è lungi dall’esserlo, e che non cercano mai di farmi cambiare orientamento.
È difficile accettare la propria omosessualità?
Sì, in effetti è molto difficile soprattutto all’inizio quando cominci a capire e conoscerti meglio. È dura soprattutto nel nostro contesto religioso, sociale e famigliare in cui tante persone sono contro l’omosessualità e la considerano contro natura; ma con il tempo e la comprensione dei miei cari, l’accetto pienamente.
Ha già avuto problemi?
Certo, ma direi che il problema più grande è la pressione che la mia famiglia esercita su di me, perché mi sposi. In effetti appartengo a una famiglia conservatrice e a una società concentrata sull’immagine che vuole dare di se stessa e su degli stereotipi, sono in un vicolo cieco. Secondo voi devo scegliere la mia vita rischiando di rompere con la mia famiglia? O fare loro piacere, lasciare la donna della mia vita e sposarmi con uno sconosciuto, vivere nella menzogna, che solo io dovrei sopportare, andare a letto e vivere ogni giorno per il resto della mia vita con quel uomo che probabilmente non mi piacerà mai?
Ha un messaggio da trasmettere?
Vorremmo vivere in una società che accetti l’altro, le sue diversità. Vogliamo solo vivere come le altre persone che hanno la fortuna di essere nate eterosessuali. La chiamo fortuna, poiché ammettiamolo, è molto più facile vivere in Marocco se sei etero. Accettiamoci, amiamoci, viviamo in pace e che ognuno si faccia gli affari suoi.
Testimonianza di Sarah 21 anni, vive a Rabat, studia cinema.
Quando e come ha scoperto di essere lesbica?
Ho scoperto il mio orientamento sessuale, a 15 anni, uscivo con un mio compagno di classe da otto mesi. Ad essere sincera non l’amavo, ma dai era un tipo divertente e poi non volevo essere l’unica delle mie amiche senza ragazzo. Tuttavia, senza sapere perché, ero più attratta dalle ragazze. Una sera durante una festa organizzata da un’amica, ho incontrato una lesbica ed è stata una rivelazione per me, la mia prima avventura.
Lei odia gli uomini?
Ho diversi amici, ma non mi vedo a vivere con un uomo.
Viene giudicata dalle persone che la circondano per la sua omosessualità?
Mi considero una persona molto fortunata nella misura in cui agli inizi quando ne ho parlato ai miei genitori e agli amici hanno avuto questa reazione” meglio vivere nascosta e felice che essere triste tutta la vita”. In altre parole hanno capito che era il mio destino.
È difficile accettare la propria omosessualità?
All’inizio, sì. Era molto difficile, avevo paura di essere rifiutata dai miei cari o di essere ”maledetta” come dicono qua; ma con il tempo ho saputo farmi accettare e questo mi ha permesso di accettarmi, ovviamente sempre essendo discreta.
Ha già avuto problemi?
Vivo in una società musulmana in cui le persone come me non vengono accettate. Ho dovuto difendermi da omofobi che mi attaccavano. Sono persino venuta alle mani.
Ha un messaggio da trasmettere?
Vorrei solo che le persone la smettessero di avere pregiudizi. Vorrei che sapessero che noi omosessuali non abbiamo scelto d’essere così. A ognuno la sua vita e il suo destino.
Testimonianza di Zineb, 23 anni, abita a Casablanca. È responsabile per il marketing d’un’azienda
Quando e come ha scoperto di essere omosessuale?
Dalla nascita
Lei odia gli uomini?
Gli uomini fanno parte della mia vita. Il mio modello di vita è mio padre.
Viene giudicata dai suoi cari per la sua omosessualità?
Sì mi succede di essere giudicata, ma del giudizio altrui me ne importa assai poco. Tanto al giorno d’oggi si sa sia che tu sia etero o gay ti giudicano sempre.
È difficile accettare la propria omosessualità?
Non è stato difficile accettarla, ma più che altro viverla in pienezza.
Ha già avuto problemi?
Come tutti gli omosessuali in Marocco, credo. Sì soprattutto durante l’adolescenza quando non si sa ancora bene gestire la propria omosessualità. Tutto il liceo era contro di me quando hanno scoperto che avevo tendenze omosessuali, ma li ho affrontati e mi sono guadagnata il loro rispetto.
Ha un messaggio da trasmettere?
Il mio messaggio sarebbe semplicemente che se ognuno si facesse gli affari propri, il mondo andrebbe molto meglio.
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Testo originale: Témoignages chocs: être lesbienne et Musulmane au Maroc