Ex gay o impostori? Ideologia e truffe sulla pelle delle persone LGBT
Riflessioni inviateci da Massimo Battaglio
Periodicamente saltano fuori testimonianze di sedicenti “ex gay” che, grazie a incontri particolari, sono “guariti” dall’omosessualità. In questi giorni è in circolazione quella di un tal Samuel, originario del Kurdistan, ex mussulmano che avrebbe “incontrato Cristo”.
La storia è molto simile a molte altre: comincia con un’omosessualità vissuta di nascosto e poi manifestata con orgoglio. Segue il racconto di una vita fatta di successi economici e sociali ma piena di spericolatezze e insoddisfazione. A un certo punto, improvvisamente, compare Gesù e tutto cambia. Per maggior sicurezza, il testimonial specifica che, inizialmente, non credeva alle proposte di “guarigione” e le considerava un po’ come un’offesa. Ci tiene a sottolineare che aveva dato piena adesione a una “ideologia lgbt”.
Poi, avvenuto il miracolo, tutto cambia. E quindi si passa alle argomentazioni logiche del miracolo medesimo, poi a quelle bibliche, e infine all’invito a percorrere la stessa strada. Non si conclude con un indirizzo perché il gioco sarebbe troppo scoperto, ma lo si fornisce en passant, tra le parole. E mi guarderò bene dal darlo.
Al contrario, ho provato a fare varie ricerche per vedere quali occorrenze comparissero in rete sul nostro ex gay della settimana. Ne ho trovate tre. Decisamente pochine. Due portano a siti tra il misticismo tradizionalista e gli ambienti che papa Francesco definisce “pseudo-scismatici”.
L’altro porta a una pagina facebook americana. Un profilo che fa esplicitamente réclame a terapie riparative, libri in materia, conferenze a tema. In tutte e tre le fonti viene riportata, pari pari, la stessa “testimonianza” del signor Samuel ex gay.
Non voglio polemizzare con chi dà pubblicità a queste imposture. Non intendo dare a mia volta pubblicità a loro, nemmeno se lo fanno in buonafede. Mi scandalizza un po’ di più chi continua ad organizzare iniziative (a pagamento) per la “guarigione” delle persone omosessuali. Hanno la stessa onestà di chi promette terapie che debellerebbero il cancro, con l’aggravante che, nel nostro caso, non c’è proprio nulla da debellare.
Si sappiano solo due cose:
La prima: le terapie riparative, anche di stampo religioso, anche se non parlano di “riparazione psicologica” ma di “guarigione spirituale”, sono ovunque sconfessate. Sono sempre più numerosi i Paesi che le vietano esplicitamente. E crescono le testimonianze di coloro che, avendole promosse in passato, ora ne confessano la dannosità e l’inutilità.
La seconda: in Italia, anche se non esiste un divieto esplicito alle terapie riparative, esse sono di fatto ascrivibili a due reati. Uno è quello di truffa per quanto riguarda le persone ingannate. L’altro e quello di “abuso della credulità popolare” per quanto riguarda la loro pubblicizzazione ideologica.
E una terza cosa: Gesù non si rivela miracolosamente. Si incontra nella vita di tutti i giorni. E ha il volto dei nostri fratelli, con la tristezza delle loro angosce e la gioia delle loro speranze. Chiede a tutti di amare di più, di seminare pace, di camminare nella giustizia. Chiede cioè a tutti la conversione del cuore, e a nessuno quella dell’orientamento sessuale.