Famiglie cristiane. Le scelte possibili per i genitori con figli LGBT
Testo tratto dal libretto “Faith in our Families”, pubblicato da PFLAG* (Stati Uniti) nel 1997, pp. 6-7, liberamente tradotto da Silvia Lanzi
Le scelte che abbiamo fatto. Molte persone trovano che informarsi meglio riguardo le opinioni sull’omosessualità della propria confessione religiosa sia gratificante. Può portare ad un impegno più profondo per la loro congregazione e per la loro famiglia. Altri possono trovarsi a fronteggiare scelte difficili. Se la vostra confessione non accetta il vostro caro figlio gay, lesbica, trans, come potete trovarvici a vostro agio? Prendereste in considerazione l’idea di abbandonarla? Quali sono le vostre opzioni? Mentre l’esperienza di ciascuno è unica, ci sono scelte che ricorrono quando le persone devono affrontare decisioni su omosessualità e religione. Abbiamo identificato nove opzioni:
-Mantenere la propria fede:
-Mantenere la propria fede religiosa e rimanere nella propria comunità.
-Incoraggiare il cambiamento.
-Mantenere la propria fede religiosa e rimanere nella propria comunità ma lavorare per rendere la propria confessione e/o congregazione più accogliente per le persone LGBT.
-Cambiare congregazione:
-Mantenere la propria fede religiosa ma trovare una congregazione più accogliente.
-Indagare altre denominazioni
-Esplorare una nuova congregazione che sia più accogliente per le persone LGBT, i loro famigliari e i loro amici.
-Trovare la fede in se stessi: lasciare ogni forma di affiliazione senza adottare una nuova fede.
E ora esaminiamo ognuna di queste opzioni.
Mantenere la propria fede
A volte succedono piacevoli sorprese, come quando ti aspetti conflitti che poi non ci sono. Altre volte, le persone decidono che vivere in conflitto è la soluzione più semplice o pratica. Per alcune persone, cambiare religione o comunità di fede non è un opzione praticabile, anche se devono lottare con determinati problemi, come quello di fronteggiare la disapprovazione dei propri leader religiosi o della propria comunità. Se avete ancora dei dubbi e non è possibile conciliare le vostre convinzioni religiose con la vostra nuova consapevolezza, va bene. Datevi il tempo di vivere senza risposte concrete. Questo periodo di esplorazione e di riflessione potrebbe essere una parte importante del vostro viaggio
Incoraggiare il cambiamento
Piuttosto che andarsene, molte persone cercano di creare uno spazio nella loro congregazione che sia accogliente per le persone LGBT. Sebbene questo viaggio possa essere gratificante, può essere molto difficile diventare un sostenitore LGBT in un’organizzazione religiosa. Mitzi Henderson, un’ex insegnante di catechismo, descrive la sua esperienza: “L’anno in cui nostro figlio ci disse di essere gay era lo stesso anno in cui la Chiesa Presbiteriana dichiarò ufficialmente che l’omosessualità non è volontà di Dio e che le persone gay non potevano essere ordinate. Questo gettò me e mio marito ‘nello sgabuzzino’ (il contrario di fare coming out: nascondersi n.d.t.) e siamo stati costretti a guardare a nostro figlio e alla sua vita: questo processo ci ha sì provocato, ma ha anche rafforzato la nostra fede. Nostro figlio era un esempio perfetto di retto e devoto cristiano, con standard etici di altissimo livello. Così, il nostro viaggio divenne un viaggio di scoperta – che quel che significava essere gay per nostro figlio era molto diverso dell’idea che ne aveva la Chiesa. Questo diventò parte della nostra vocazione: tentare di iniziare la discussione su questa tematica nella nostra Chiesa. Abbiamo passato gli ultimi vent’anni in questo dialogo, sia a livello locale che nazionale”.
Barbara Hansen sente di avere un ruolo speciale da giocare nella Chiesa Cattolica: “Sono la sola persona nella mia parrocchia che usa la parola ‘omosessualità’. Anche se volesse, il mio parroco non potrebbe prendere una posizione – io sì. Grazie ai miei trascorsi nella Chiesa, godo di credibilità e cerco di usarla. Ho parlato con il comitato educativo e ho messo degli annunci di PFLAG sul bollettino parrocchiale. Sono stata in grado di sensibilizzare l’opinione pubblica lavorando nella Chiesa”.
* PFLAG (Genitori, famiglie e amici di lesbiche e gay), fondata nel 1972, è una delle più grandi organizzazioni di attivismo LGBT degli Stati Uniti. Le famiglie italiane possono contattare l’AGEDO (Associazione Genitori di Omosessuali).
Testo originale (PDF): Faith in our Families