Famiglie fortunate. Il cammino d’amore delle famiglie cattoliche con figli LGBT
Postfazione di suor Jeannine Gramick SL* al volume Blessed Parents: Experiences of Catholic Parents with Lesbian and Gay Children, edizione statunitense, pubblicata da New Ways Ministry, del libretto Genitori fortunati realizzato dalla Tenda di Gionata nel 2018, liberamente tradotta da Giacomo Tessaro
Quando, assieme a padre Robert Nugent, incontrai per la prima volta un gruppo di lesbiche e gay a Philadelphia (era il 1971), sentii storie orribili di genitori che avevano cacciato molte di quelle persone.
Più da compatire che da condannare, quei genitori avevano dato retta alle convenzioni sociali e all’errato modo di pensare di quell’epoca, oltre che alle condanne religiose della loro Chiesa; negli anni che seguirono, tuttavia, incontrammo anche moltissimi che avevano rigettato la durezza di giudizio e le spietate regole con cui erano cresciuti. Amavano i loro figli come amavano la Chiesa in cui si erano formate le loro famiglie.
Io e padre Nugent sapevamo di doverci occupare di quei genitori che soffrivano per via dei loro due amori, e far loro sapere che non dovevano rinunciare a nessuno dei due. New Ways Ministry, l’associazione da noi fondata, cominciò a organizzare ritiri per genitori.
Un ritiro particolarmente memorabile fu tenuto da monsignor Thomas Gumbleton, vescovo ausiliario di Detroit, che raccontò la storia di suo fratello Dan e della lettera che scrisse a tutta la famiglia per confessare la sua identità gay.
I genitori lì presenti capirono molto bene la confusione e l’incapacità del vescovo di parlare a suo fratello e alla famiglia quando ricevette la lettera. Non riusciva a dire quello che provava perché si sentiva come morto. Poi c’erano le domande scottanti. Al ritiro confessò la sua omofobia ai genitori lì presenti. Cosa avrebbero detto gli altri vescovi se avessero scoperto che suo fratello era gay? Avrebbero pensato che anche lui lo era?
Per un anno intero si immerse nei suoi pensieri e nella preghiera, soffrì e indagò le Scritture, e molto gradualmente capì che Dan era la stessa persona con cui era cresciuto, e che amava, solo che ora sapeva che era gay e aveva capito che era Dio ad averlo creato così.
In una delle sue visite alla madre, mentre si stava congedando, lei gli chiese “Tom, Dan andrà all’inferno?”. Senza esitare, il vescovo rispose “No mamma, naturalmente no… Dio lo ha fatto così, e non ci manda all’inferno se siamo fatti in un certo modo”. Durante i mesi passati in preghiera, monsignor Gumbleton si era convertito: credeva che Dio volesse che Dan e il suo compagno fossero felici così com’erano, e che il loro amore reciproco fosse profondo e intimo.
Molti genitori annuirono, perché avevano avuto rivelazioni molto simili con i loro figli, e la maggior parte era arrivata alla stessa conclusione: Dio amava il loro figlio gay e la loro figlia lesbica così com’erano, e i loro figli non sarebbero andati all’inferno perché erano in coppia. Ascoltare queste cose dalla bocca di un vescovo li aiutò a riconciliare i loro due amori, i figli e la Chiesa.
Nel corso degli anni io e padre Nugent abbiamo conosciuto moltissimi genitori pieni di sollecitudine di fede, proprio come quelli del ritiro, e li abbiamo sollecitati a cercare altri genitori come loro per formare gruppi di sostegno reciproco.
Due di essi, Casey e Mary Ellen Lopata, spiccano tra gli altri in quanto hanno dedicato decenni della loro vita ad aiutare altri genitori in crisi. Dopo aver incontrato il loro vescovo, hanno operato in sinergia con l’Ufficio per la Vita Famigliare della loro diocesi di Rochester, nello stato di New York.
Il loro lavoro instancabile si è evoluto gradualmente, fino a diventare Fortunate Families (Famiglie fortunate), una rete nazionale di genitori che chiedono uguaglianza e giustizia per le persone LGBT e le loro famiglie.
Oltre a incoraggiare i genitori cattolici a raccontare le loro storie alla gerarchia, Casey e Mary Ellen hanno promosso la nascita di una “rete di genitori che ascoltano”, che raccoglie più di cento genitori.
Oltre a rispondere alle telefonate e alle email di genitori cattolici che hanno bisogno di parlare in maniera confidenziale e protetta, alcuni dei “genitori che ascoltano” hanno operato a favore del matrimonio omosessuale prima della sentenza della Corte Suprema del 2015.
Dal 1992 al 2014 Casey e Mary Ellen hanno svolto il loro ministero, fatto di compassione, testimonianza personale e leadership nazionale al servizio dei genitori e delle famiglie di persone LGBT. Fortunate Families continua a sostenere le sorelle e i fratelli LGBTQ+ cattolici, le loro famiglie, gli amici e gli alleati.
Provo molto affetto per Casey e Mary Ellen, e per tutti i genitori che ho incontrato, e che lottano. I loro dubbi sono simili a quelli dei genitori italiani di questo libro: Abbiamo sbagliato qualcosa? Perché non ce lo ha detto prima? Come possiamo dirlo in parrocchia? Perché la Chiesa fatica ad accogliere mio figlio o mia figlia?
Molti di questi genitori italiani sono stati intervistati in un breve video in cui parlano di cosa hanno provato e vissuto quando hanno saputo dell’orientamento sessuale della figlia o del figlio. Dopo aver raccontato di come le loro famiglie hanno affrontato la cosa, danno alcuni consigli ai genitori che si trovano nella stessa situazione. Raccomando fortemente di guardare questo video di dieci minuti su YouTube: non preoccupatevi, è sottotitolato in inglese!
Vi invito a considerare attentamente i libri, i video e le associazioni elencati nelle pagine che seguono, ma ricordate sempre che la risorsa più importante per comprendere l’orientamento e la diversità sessuali è l’amore per i vostri figli. È l’amore che ci mostra il cammino!
* Jeannine Gramick è una suora americana dell’ordine di Loretto ed è stata coinvolta nel ministero pastorale con i cattolici gay e lesbiche dal 1971. Ha co-fondato New Ways Ministry ed è coordinatrice esecutiva della National Coalition of American Nuns (Coalizione Nazionale delle Suore Americane) dal 2003.