Fare la differenza. Essere credenti nella resurrezione nel deserto del coronavirus
Comunicazione del Consiglio Direttivo de La tenda di Gionata
Davanti ai tanti altri bollettini di guerra da coronavirus, che ascoltiamo da giorni, come non sentire risuonare dentro di noi il grido di Isaia: “Quando finisce la notte? Dimmi, quanto manca all’alba?” (Isaia 21, 11).
E’ un tempo davvero non facile questo, in cui è prioritario limitare la trasmissione del coronavirus, per far si che il 20% dei contagiati che svilupperà la malattia in maniera grave possa trovare sempre posto in ospedale ed essere seguito adeguatamente.
Ad ognuno di noi il compito di prenderci cura dei fratelli più fragili e deboli seguendo i consigli che possono rallentare la diffusione del virus (lavarsi le mani, distanza di sicurezza in luoghi affollati, non organizzare eventi o incontri non essenziali, non recarsi al Pronto Soccorso o dal proprio medico se si ha febbre ma preavvertire telefonicamente per una valutazione).
Ognuno può fare la differenza in questo momento. Intanto l’invito che facciamo a tutti è di non desertificare la propria vita, ma di usare questo tempo per leggere o scrivere, per riallacciare legami trascurati, di prendersi tempo per riflettere o per riscoprire la bibbia e la preghiera, usando anche i mezzi virtuali che la tecnologia ci mette a disposizione (telefono o internet).
Come Tenda di Gionata vi invitiamo a stare vicino agli altri usando le tante reti virtuali che ci circondano, ma non per intasarle di faccine o di video seriali, ma per provare a dialogare e cercare di camminare insieme con chi ci sta a cuore, anche nel deserto del coronavirus.
E’ questo un tempo questo in cui ognuno di noi potrà fare la differenza. Pensateci. Nell’attesa di potervi riabbracciare.
Il Consiglio Direttivo de La Tenda di Gionata