A Bologna favola per bambini con finale lesbo a sorpresa
Articolo del 19 ottobre 2013 pubblicato su romagnamamma.it
La Bella Rosaspina addormentata. Come nel copione delle migliori favole, la principessa si sveglia dal lungo sonno dopo tanto tempo e si innamora di un principe che tanto principe non è. E’ infatti una principessa. Ma al vissero felici e contente, plurale femminile d’obbligo, è infuriata la polemica.
Il casus belli lo ha dato il lancio della stagione teatrale del Teatro Testoni ragazzi di Bologna che il 29 ottobre apre il sipario con la Bella Rosaspina addormentata portata in scena dalla nota – e già più volte premiata – Emma Dante con la compagnia Sud costa occidentale, spettacolo che ha fatto il giro del Paese senza scatenare particolari polemiche.
La pièce è presentata come adatta a un pubblico di adulti e bambini a partire dai sette anni. Ma l’amore saffico non convince il consigliere del Pdl in Consiglio comunale a Bologna, Valentina Castaldini, che su Facebook chiede spiegazioni: “Vi racconto una storia – scrive -: la storia del teatro Testoni, un teatro, così dicono loro, per le famiglie e i bambini di questa città, il Teatro usufruisce di un immobile concesso in comodato d’uso gratuito in via Matteotti e di una convenzione di 810.000 euro per tre anni.
Soldi nostri insomma, usati, si spera, per dare una offerta aperta a tutti, bella, significativa e soprattutto educativa. Mi si spieghi allora la scelta di mettere in scena uno spettacolo per bambini dai 7 anni in su dal titolo “la bella Rosaspina addormentata” che svegliandosi dal sonno dopo lungo tempo, si innamora di un principe del suo stesso sesso. La critica lo definisce “un affresco nero e grottesco” ma qui di grottesco c’e’ solo il tentativo di strumentalizzare i bambini, fatelo ma non con i miei soldi. Grazie”.