Fede e omosessualità nel cammino sinodale della diocesi di Torino
Articolo di F. BEL. pubblicato su La voce e il Tempo, settimanale dell’Arcidiocesi di Torino, n.11, del 20 marzo 2022, pag.20
Ascolto, confronto e proposte per camminare insieme: anche il Tavolo «Fede e Omosessualità» in questi mesi si è focalizzato su questi tre aspetti per offrire il suo contributo al cammino sinodale della diocesi (di Torino). Un contributo che è stato affidato ai referenti diocesani per il Sinodo, attraverso un documento di sintesi, ma non solo: che è stato ulteriormente sviluppato anche in un incontro organizzato il 27 febbraio 2022 presso la parrocchia Santa Maria Goretti a Torino con gli stessi referenti del Sinodo Morena Savian e don Nino Olivero, che quando è iniziato il cammino torinese hanno chiesto al Tavolo di partecipare alla consultazione.
«Quando si è iniziato a parlare di Sinodo», spiegano Daniele e Ivano, «pensavamo di essere noi a chiedere di essere ascoltati e invece siamo stati cercati: un segno bello da parte della nostra diocesi di un percorso che rispecchia il desiderio di Papa Francesco di una Chiesa in uscita che ascolta le periferie ».
Un incontro quello del 27 febbraio che è stato preparato coinvolgendo le varie realtà legate al Tavolo «Fede e Omosessualità», che comprende persone che sono, o sono state attive in associazioni Lgbt laiche (Arcigay Maurice, Informagay) o di credenti (Davide e Gionata, L’albero di Salvarano, La rondine, La Tenda di Gionata, Il pozzo di Sicar) ma anche persone che non ne hanno mai fatto parte.
«L’incontro di febbraio», prosegue Daniele, «è stato la conclusione di un vero e proprio percorso che prima abbiamo affrontato nel gruppo ‘Il pozzo di Sicar’ di Torino, o a livello personale, e che poi è stato oggetto di una intera giornata di riflessione e confronto che abbiamo vissuto il 30 gennaio a Celle di Rubiana, in cui suddivisi in tre gruppi abbiamo affrontato in particolare tre ‘macro temi’: ‘vita nella comunità’, ‘missione dialogo e dialoghi’, ‘condividere le responsabilità’.
Oltre all’accompagnamento nel percorso da parte di don Gian Luca Carrega, incaricato per la Pastorale delle persone omosessuali, abbiamo inoltre riflettuto e avviato il nostro confronto a partire da un documento preparatorio appositamente elaborato che ricalca le schede proposte per le consultazioni sinodali dei diversi gruppi e inoltre nella giornata di Celle è intervenuta Monica Quirico, docente di Filosofi a della Religione e Teologia Fondamentale presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Torino, che ci ha aiutati a comprendere il significato del Sinodo per la Chiesa Cattolica ed in particolare gli obiettivi di questa fase narrativa che stiamo vivendo».
Dalla giornata di Celle sono emersi così tre documenti destinati a confluire nel documento di sintesi da affidare alla diocesi: «ma», aggiungono, «ancora nell’incontro con i referenti diocesani, nel presentarci e presentare il nostro percorso sono emersi altri elementi che rappresentano un ulteriore contributo – anche con loro è stato vissuto un bel momento sinodale – per questo abbiamo ancora rivisto la nostra sintesi che tra poco consegneremo».
Una partecipazione attiva dunque del gruppo che ha letto nella consultazione sinodale una occasione «per dare testimonianza dell’esistenza delle persone cristiane Lgbt, per dare visibilità ai molti gruppi e associazioni che includono anche i loro genitori e da anni si interrogano e approfondiscono insieme i temi legati a fede e omosessualità, per ringraziare e sostenere gli operatori pastorali che ci accompagnano nel nostro cammino, offrendoci concreti esempi di accoglienza e rispetto della dignità delle persone, per essere un ulteriore strumento di dialogo fra la Chiesa e le persone Lgbt, cristiane e laiche, affinché si possa avviare un percorso di reciproco ascolto con l’auspicio di rimuovere i pregiudizi per lasciare spazio ad una più fraterna comprensione reciproca e per dare voce alle persone che hanno molto sofferto per la mancata accoglienza nelle comunità parrocchiali, per allertare la Chiesa in merito alla presenza di una sua componente omofoba, a un processo che tende a marcare le differenze di ‘valore’ fra gli uomini, che sono all’origine di sofferenza e di disuguaglianze sociali».
Nel documento di sintesi infine sono convogliati desideri e proposte (da una maggiore consapevolezza della realtà Lgbt ad una adeguata formazione su di essa, a spazi di ascolto e accoglienza… )«nell’auspicio che questo Sinodo sia un reale punto di incontro e di reciproca comprensione fra le persone Lgbt e la Chiesa cattolica».